Centrafrica. Si terrà il 30 luglio il controverso referendum costituzionale

di Alberto Galvi

Il prossimo 30 luglio Repubblica Centrafricana terrà un controverso referendum costituzionale che potrebbe consentire al presidente Faustin-Archange Touadéra di continuare a governare oltre il limite consentito. Eletto per la prima volta nel 2016, Touadéra è stato rieletto nel 2020. A quel tempo gli appaltatori della sicurezza russi, inclusi membri del gruppo Wagner, aiutarono Touadéra a respingere un’offensiva ribelle.
Agli elettori verrà chiesto di decidere se eliminare l’attuale limite di due mandati presidenziali e consentire effettivamente a Touadéra di candidarsi per la terza volta nel 2025. I partiti di opposizione hanno chiesto il boicottaggio del voto. Le proteste aperte contro il referendum sono state di basso profilo, ma gli oppositori sono stati minacciati o molestati. Il 14 luglio solo circa 500 persone hanno partecipato a una manifestazione di protesta, sfidando il divieto delle autorità che hanno definito l’iniziativa sovversiva.
Le modifiche costituzionali proposte, se approvate, aumenterebbero anche il mandato presidenziale da cinque a sette anni e introdurrebbero il ruolo di un vicepresidente, una figura che dovrà essere nominata dal presidente.
La nuova costituzione aprirebbe anche la strada a cambiamenti nella composizione della Corte suprema, consentendo al presidente di nominare più giudici.
La Corte costituzionale nel settembre 2022 ha inferto un colpo umiliante a Touadéra, annullando l’istituzione di una commissione incaricata di redigere la nuova Carta. Il presidente del tribunale, Danièle Darlan, è stato poi preso di mira da violenti attacchi verbali da parte dei sostenitori di Touadéra e nel gennaio di quest’anno è stato forzatamente esonerato.
La bozza costituzionale è stata presentata al Parlamento e resa pubblica il 10 luglio, solo 20 giorni prima del voto.