Ciad. Il paese sta lottando per soddisfare i bisogni umanitari di 2 milioni di stranieri e sfollati

di Alberto Galvi

Il Ciad sta lottando per soddisfare i bisogni umanitari di 2 milioni di stranieri e sfollati che lì cercano rifugio. Provengono da diversi paesi vicini, oltre al Sudan. Tra questi figurano persone in fuga dalle atrocità di Boko Haram e dai violenti conflitti in Camerun, Nigeria, Niger e Repubblica Centrafricana.
Da aprile più di 400mila rifugiati sudanesi e quasi 52mila rimpatriati ciadiani sono arrivati ​​nelle città e nei villaggi del Ciad orientale, quando il Sudan è precipitato nella violenza. Per aiutare i rifugiati il Ciad ha bisogno dell’assistenza immediata della comunità internazionale, mentre le realtà ospitanti necessitano di protezione e aiuti umanitari inclusi cibo, alloggio, acqua e servizi igienico-sanitari. I residenti nelle città e nei villaggi lungo il confine del Ciad stanno combattendo gli sfollati per le risorse limitate.
Nelle ultime due settimane diverse migliaia di rifugiati sudanesi sono entrate ad Adre, una città nella provincia sud-orientale di Ouaddai. Ciò porta il numero dei sudanesi ad Adre a oltre 210mila, ovvero quattro volte di più della popolazione della città. Il Ciad ha dovuto affrontare diverse sfide istituzionali in una regione piena di conflitti.
Rispetto ad altri Stati della regione, il Ciad è relativamente stabile, ma i passati combattimenti tra forze governative e gruppi di opposizione e la violenza intercomunitaria hanno lasciato più di 380mila cittadini sfollati nella parte orientale del paese a partire dal 2022. Si stima che entro la fine dell’anno arriveranno in Ciad 600mila rifugiati sudanesi.