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Per lungo tempo la Cina è stata il traino dell’economia globale, ma adesso sulla seconda economia del mondo gravano problemi seri: la crescita rallenta, il settore imprenditoriale è super-indebitato e gli stessi economisti del governo cinese temono ormai una crisi finanziaria. Così scrive oggi in apertura lo Spiegel online, cui fa eco, in prima pagina, il Wall Street Journal, che titola: “Il rallentamento della Cina ha un impatto globale”: “Via via che vengono snocciolati i numeri” diventa sempre più chiaro che il rallentamento, iniziato nel 2007, si sta accelerando, tanto che quest’anno la Cina registrerà il tasso di crescita economica più basso dal 1990. E secondo uno studio di S&P il 90% delle maggiori aziende cinesi quest’anno taglierà per la prima volta gli investimenti, riporta il Wsj. “Una crisi della crescita cinese – scrive lo Spiegel – avrebbe conseguenze su tutto il mondo. Per le aziende tedesche il paese è un fondamentale mercato di esportazione”, continua il settimanale tedesco, puntando l’attenzione in particolare sull’industria automobilistica. Secondo i dati diffusi oggi da Pechino, nel secondo trimestre 2013 la crescita si è attestata al 7,5%, contro il 7,7% del trimestre precedente, un dato ben lontano dal picco del 14,2% del 2007.
