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Anche oggi i quartieri residenziali di Aleppo sono stati duramente colpiti sia dai regolari, che hanno sganciato barili-bomba, che soprattutto dai qaedisti di Jabat al-Nusra e dai gruppi ribelli alleati di Ansar al-Sham e di Jaysh al-Islam, che hanno sparato missili e colpi di mortaio distruggendo molte abitazioni. I morti si contano a decine, anche tra i civili, e l’Osservatorio siriano per i diritti umani, organizzazione vicina alle opposizioni e con sede a Londra, ma che ha dato in più occasione prova di avere il polso della situazione, ha riferito del bombardamento da parte dei jihadisti dell’aeroporto, segno del tentativo di renderlo inutilizzabile se preso dai regolari.
La battaglia di Aleppo, in corso ormai da settimane, ha preso il via nonostante la tregua in corso poiché i satelliti russi avevano evidenziato l’ammassamento di uomini e mezzi pronti a compiere un’offensiva massiccia.
A quanto pare i tentativi di tagliare i rifornimenti di armi dalla Turchia non hanno avuto effetto, dal momento che il Centro di riconciliazione russo per la Siria ha osservato come ai terroristi “non manchino le munizioni” e che “hanno aperto il fuoco su zone residenziali, edifici amministrativi e le postazioni delle forze governative”.
Per l’Osservatorio siriano per i diritti umani i danni maggiori si sono registrati “nei pressi di Handarat, dove sono stati bersagliati l’esercito siriano e le milizie curde”.
