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La Corea del Nord torna a minacciare gli Stati Uniti ipotizzando persino “azioni militari corrispondenti” contro le basi in Giappone ed a Guam per aver inviato nella penisola navi e aerei con capacità d’attacco nucleare: “Gli Usa – ha riferito l’agenzia Kcna citando un funzionario del Supremo comando dell’esercito del Popolo – non devono dimenticare che la base aerea di Guam, da dove sono decollati i B-52, e le basi navali in Giappone, con i sottomarini a propulsione nucleare, sono nel raggio d’attacco della Corea del Nord”.
In realtà lo sfoggiare i muscoli da parte di Pyongyang ha più valore se letto al fine della propaganda interna, dal momento che le esercitazioni congiunte tra Usa e Corea del Sud avvengono, al di sotto del 38mo parallelo, ogni anno.
La pressione psicologica esercitata dal regime nordcoreano serve infatti per celare inefficacia dello Stato di risolvere gli annosi problemi legati alla denutrizione del popolo, al punto che buona parte della popolazione dipende dagli aiuti esterni. Così questa mattina nel paese è scattato l’allarme antiaereo, buono per giustificare davanti ai cittadini che ancora non sono internati in quanto oppositori, le spese in armi nucleari, test di razzi e di missili dell’apparato militare di Kim Jong-un.
Da aggiungere vi è il fatto che Seul è riuscita a risalire alla fonte cinese dell’attacco di hacker che ieri ha paralizzato diverse banche e media televisivi della Corea del Sud, dove, in un primo momento, si era sospettata la regia della Corea del Nord.
