INDIA. Palazzo Chigi rispedisce i marò in India. Ma per la strage del Cermis…

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Nuovo colpo di scena nella vicenda dei due marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone: dopo la prova di forza sventolata ai quattro venti, “il Governo italiano – si legge in una nota diffusa da Palazzo Chigi – ha richiesto e ottenuto dalle autorità indiane l’assicurazione scritta riguardo al trattamento che sarà riservato ai fucilieri di Marina e alla tutela dei loro diritti fondamentali. Alla luce delle ampie assicurazioni ricevute, il governo ha ritenuto l’opportunità, anche nell’interesse dei Fucilieri di Marina, di mantenere l’impegno preso in occasione del permesso per partecipare al voto, del ritorno in India entro il 22 marzo. I Fucilieri di Marina hanno aderito a tale valutazione”.
Alla conclusione di cedere alle pressioni indiane si sarebbe infatti arrivati dopo un incontro con il presidente del Consiglio Mario Monti, il ministro della Difesa Giampaolo Di Paola, il sottosegretario agli Esteri Steffan de Mistura e gli stessi Latorre e Girone. Mancava all’incontro il ministro degli Esteri Giulio Terzi, il quale aveva annunciato la decisione di non far ripartire i due marò, ma il capo della Farnesina ha partecipato in mattinata ad una seduta del Cisr (Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica) che si è confrontato sul tema in questione.
L’Italia sembra essere sempre destinata a cedere: il 3 febbraio del 1998, un Grumman EA-6B Prowler statunitense, pilotato a bassa quota dai capitani Richard Ashby e Joseph Schweitzer, tranciò i cavi della funivia del Cermis, uccidendo 20 sciatori; nonostante le proteste e l’indignazione dell’opinione pubblica italiana ed europea, i due militari vennero processati in base allo Statuto Nato negli Stati Uniti e persino assolti, per poi essere condannati alla sola espulsione dal Corpo militare per aver intralciato la giustizia.