COREA DEL NORD. La risposta di Obama: blackout internet di nove ore

Notizie Geopolitiche –

hackerC’è sicuramente la mano di Washington dietro il blackout di nove ore delle connessioni internet che ha interessato la Corea del Nord verso l’esterno: Doug Madory, direttore del centro di analisi di internet Dyn Research, ha spiegato alla Reuters che “Nelle ultime 24 ore la connessione della Corea del Nord verso l’esterno si è deteriorata progressivamente fino a finire completamente offline: ci può essere una spiegazione innocua, ovvero che i router abbiano magari un baco transitorio nel software, è possibile. Ma sembra anche possibile che sia in corso un attacco di qualche tipo contro di loro e che abbiano difficoltà a rimanere online”.
La tempistica invece non lascia dubbi: l’improvviso isolamento di internet è arrivato dopo l’attacco di hacker alla Sony Pictures Entertainment del 24 novembre scorso: l’azienda ha prodotto il film “The Interview”, la cui uscita era prevista per Natale, in cui due giornalisti statunitensi venivano inviati in Corea del Nord dalla Cia per uccidere il leader nordcoreano Kim Jong-un. L’attacco aveva colpito i sistemi informatici della Sony Pictures ed aveva portato alla diffusione in rete di alcuni film provocando un danno economico non indifferente; gli impiegati si erano ritrovati sui computer la scritta “Hacked by #GOP” e la minaccia di diffusione di dati sensibili.
Qualche giorno dopo il presidente Obama, annunciando il reinserimento del paese orientale nella black-list delle nazioni terroriste, aveva dichiarato che “Non ci può essere un dittatore che impone la censura negli Stati Uniti, che ci impone di autocensurarci”, ed ha aggiunto che “Risponderemo in modo proporzionale, nei tempi e modi che stabiliremo”.
E intervenendo sul caso di oggi la portavoce del Dipartimento di Stato, Marie Harf, ha detto di non poter confermare alcun cyber-attacco in quanto “Non discutiamo pubblicamente dettagli operativi delle opzioni di possibile risposta o commentare queste notizie, salvo dire che man mano che metteremo in pratica le nostre risposte, alcune saranno visibili altre no”.
La risposta è arrivata. Plateale. Perché per Obama è essenziale far risalire il suo partito nei sondaggi.