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La leadership nordcoreana ha lanciato un altro missile, il quinto in 10 giorni, in direzione del Giappone. Il vettore, un missile di medio raggio, ha percorso 4.500 chilometri sorvolando le prefetture nipponiche di Aomori sull’isola di Honshu e di Hokkaido per poi cadere in mare. Gli abitanti sono stati svegliati dal suono delle sirene e dall’annuncio diffuso dai notiziari di cercare rifugio negli edifici o nel sottosuolo. L’iniziativa di Pyongyang va letta come una risposta alle esercitazioni navali congiunte di Giappone, Corea del Nord e Usa, e il consigliere per la Sicurezza nazionale Usa Jack Sullivan ha fatto sapere che è allo studio una “risposta elaborata”.
Le autorità giapponesi hanno deciso di non abbattere il missile in quanto già la traiettoria lo dava diretto ben oltre il proprio territorio, e difatti si è inabissato a circa 3mila chilometri dall’arcipelago.
Unanime la condanna delle cancellerie di tutto il mondo: in una nota la Farnesina ha riportato che “L’Italia esprime la più ferma e decisa condanna per la recente escalation di lanci missilistici da parte della Corea del Nord, culminata nel lancio di un missile balistico il 4 ottobre che ha sorvolato il territorio del Giappone. Esprimiamo piena solidarietà al Giappone e alla Repubblica di Corea.
L’Italia ribadisce l’urgente e forte appello alla Corea del Nord a porre termine al programma di sviluppo di armi di distruzione di massa e di missili balistici in modo completo, verificabile ed irreversibile, assicurando il pieno rispetto delle pertinenti risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
L’Italia rimane inoltre convintamente impegnata a collaborare con tutti i partner e alleati al fine di conseguire l’obiettivo della pace e della stabilità nella penisola coreana e di preservare l’ordine internazionale fondato sulle regole”.
