Costa d’Avorio. I candidati alla presidenza tra riforma costituzionale e crisi politica

di Alberto Galvi

Nei giorni scorsi il presidente ivoriano Alassane Ouattara ha annunciato che presenterà delle modifiche costituzionali al Parlamento nel primo trimestre del 2020. Questa decisione è stata presa in vista delle elezioni presidenziali di ottobre, come prova della stabilità del Paese.
Ouattara salì al potere nel 2011 dopo aver sconfitto Gbagbo alle urne e successivamente il suo esercito nella guerra civile che ne scaturì. Nelle ultime settimane c’è stato un aumento delle tensioni tra Ouattara e i suoi rivali politici sollevando timori di violenze legate alle elezioni, dove un contestato voto del 2010 aveva scatenato una guerra civile in cui erano morte 3 mila persone.
Le riforme istituzionali proseguiranno anche quest’anno. L’opposizione ha messo in guardia il governo contro una parte della riforma che limiterebbe l’età dei candidati e che potrebbe avere l’effetto di eliminare dalla campagna elettorale i suoi storici rivali.
Il limite di età di 75 o 80 anni che sarà introdotto nella riforma Costituzionale, impedirebbe la candidatura di alcuni esponenti politici alla carica di Capo dello Stato, come gli ex presidenti Laurent Gbagb che compirà 75 anni a maggio o Henri Konan Bédié, 85 anni, ma anche lo stesso Alassane Ouattara che ne ha 77.
Il presidente ivoriano ha comunque garantito che le elezioni presidenziali del 2020 si svolgeranno regolarmente. La legge che riorganizza la CEI (Commission Electorale Indépendante) in Costa d’Avorio è stata promulgata il 6 agosto 2019.
I 15 membri della Céc (Commission électorale centrale) hanno prestato giuramento il 27 settembre 2019 e sono già state istituite anche le Cél (Commissions électorales locales). Intanto entro la fine del mese di gennaio 2020 è previsto un incontro tra governo, partiti politici e società civile prima di finalizzare il Codice elettorale.
Ouattara ritiene di avere il diritto di candidarsi alla rielezione a causa di una modifica della Costituzione del 2016 che è però soggetta a interpretazione. I leader dell’opposizione ipotizzano che il settantottenne Ouattara, reimposterà il limite di età per non fare candidare alcuni avversari politici.
Il presidente ivoriano però mantiene il mistero su una possibile candidatura per un terzo mandato, in quanto si candiderà solo se Henry Konan Bédié del PDCI-RDA (Parti Démocratique de la Côte d’Ivoire-Rassemblement démocratique africain) e Laurent Gbagbo del Fpi (Front populaire ivoirien) si candideranno.
Henri Konan Bédié, non ha ancora rivelato le sue intenzioni. Il partito di Henri Konan Bédié farà parte della coalizione del RHDP (Rally of the Houphouetists for Democracy and Peace). Anche la candidatura di Guillaume Soro è incerta, perchè è gravata dai suoi problemi legali.
Se Ouattara dell’RdR (Rassemblement des Républicains) non si candida, ci si aspetta che appoggi alle elezioni il suo primo ministro, Amadou Gon Coulibaly. Ouattara dubita però della capacità del primo ministro di poter vincere contro la coalizione dell’opposizione capeggiata da Henri Konan Bédié.
Tra gli altri candidati presidenziali del prossimo ottobre ci potrebbe essere Gbagbo in quanto è stato assolto all’inizio dello scorso anno per crimini contro l’umanità presso l’ICC (International Criminal Court) dell’Aja. Invece l’altro candidato Charles Blé Goudé, l’ex capo dei Jpi (Jeunes patriotes ivoiriens) ha annunciato di aver appreso della sua condanna a 20 anni di carcere da parte della giustizia ivoriana, dopo l’assoluzione da parte dell’ICC.
A quasi 10 mesi dalle prossime elezioni presidenziali di ottobre 2020 il clima politico è molto teso. I giudici hanno condannato alcuni dei più importanti uomini politici del paese, facendo diventare la scelta dei candidati presidenziali molto difficile con il rischio di lotte intestine tra i partiti e violenze tra le diverse fazioni.