EAU. Spazio: Italia in programma Emirati, obiettivo Marte

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marteL’Italia contribuirà allo sviluppo del giovane ma ambizioso programma spaziale degli Emirati Arabi Uniti (Eau), che prevede tra l’altro di diventare il primo Paese arabo a raggiungere Marte con un satellite fra sei anni. Il presidente dell’Agenzia spaziale italiana (Asi), Roberto Battiston, ha firmato un accordo quadro di cooperazione con l’Agenzia emiratina ad Abu Dhabi durante una missione a cui partecipano anche i rappresentanti di una decina di aziende del settore aerospaziale e delle telecomunicazioni, oltre all’astronauta Maurizio Cheli.
Gli Emirati, che hanno messo il loro primo satellite in orbita terrestre nel 2000, prevedono di lanciarne uno verso Marte nell’estate del 2020 nel quadro di un progetto in collaborazione con gli Usa. Il satellite, denominato ‘Hope’ (‘Speranza’) dovrebbe cominciare ad orbitare intorno al Pianeta Rosso l’anno successivo, in coincidenza con il cinquantesimo anniversario dell’indipendenza degli Eau. La missione, tuttavia, rappresenta solo il biglietto da visita di un programma molto più vasto che riguarda i settori dell’analisi scientifica, delle telecomunicazioni e delle infrastrutture industriali aerospaziali.
“A questo programma – dice Battiston – l’Italia può dare un contributo importante, come terzo Paese ad avere messo in orbita un satellite dopo l’Unione Sovietica e gli Usa nel 1964 con il progetto San Marco, ed essendo attualmente il terzo Paese contribuente dell’Agenzia spaziale europea”. I contatti bilaterali erano in corso dal 2015 e l’Asi ha già ospitato studenti emiratini per corsi di specializzazione. Ma gli altri settori in cui si svilupperà la collaborazione saranno quelli per l’osservazione della Terra con tecniche radar e, soprattutto, le telecomunicazioni satellitari. “Un comparto dalle enormi potenzialità di sviluppo – sottolinea Battiston – perché si occupa dei sistemi di controllo di tutti i veicoli automatici, dai droni alle navi, alle auto senza conducente”.
Per rappresentare il sistema aerospaziale italiano l’Ambasciatore Liborio Stellino ha invitato ad Abu Dhabi anche Maurizio Cheli, che nel 1996 fu il secondo italiano a partecipare ad una missione nello spazio con lo Shuttle, dopo Franco Malerba quattro anni prima. Domani Battiston e Cheli terranno due lezioni agli studenti della Higher College of Technology. La missione italiana e l’accordo con l’agenzia spaziale emiratina, sottolinea Stellino, servono a diversificare le prospettive di cooperazione con gli Eau grazie alle “potenzialità insite in settori ad alta tecnologia in cui l’Italia vanta un’enorme esperienza internazionale”, e anche “a fungere da traino per il nostro settore industriale”.