Egitto. Pesanti condanne per le manifestazioni non autorizzate del 25 aprile

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Egitto scontriLo scorso 25 aprile si erano tenute al Cairo, principalmente nell’area di Dokki e in piazza al-Mesaha, proteste degli oppositori al governo di Abdel Fatah al-Sisi, culminate in scontri con gli agenti di polizia e in numerosi arresti, anche di giornalisti.
Due tribunali della capitale hanno emesso un totale di 152 condanne a persone, perlopiù giovani dai 20 ai 25 anni, ritenute responsabili di violenza a pubblico ufficiale ma anche di partecipazione a manifestazione non autorizzata e di adunata. Le pene comminate vanno dai due ai 5 anni. Lo hanno reso noto fonti giudiziarie all’Afp, precisando che 25 giornalisti sono stati rilasciati; tra i giornalisti fermati durante gli scontri vi erano 4 stranieri, un danese operativo presso il settimanale egiziano al-Ahram Weekly e tre francesi, Jenna Le Bras, Samuel Forey e Francois Hume-Ferkatadji.
Le contestazioni contro la presidenza erano dovute alla cessione all’Arabia Saudita, in cambio di un piano di maxi-invetimenti specialmente nel settore delle infrastrutture, delle due isole di Tiran e Sanafir, in realtà disabitate ma dall’importante posizione strategica, a favore dell’Arabia Saudita.
In occasione della guerra del 1967 Israele aveva occupato militarmente le due isole, le quali permettono di controllare l’accesso dal mar Rosso al golfo di Aqaba e quindi alla confinante Eilat, città israeliana sul mar Rosso, ma poi furono restituite al Cairo nel 1982 a seguito degli accordi di Camp David del 1978. Fu allora che l’Arabia Saudita ne reclamò la proprietà, aprendo un contenzioso che si è chiuso con la visita dell’11 aprile in Egitto di re Salman, occasione in cui sono state ufficialmente ceduti i due territori.