Egitto. Regeni: la Camera continua nello stop alle relazioni con il Parlamento del Cairo

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Alla luce di quanto scritto ieri dai giudici italiani sul caso Regeni, la Camera dei deputati ha comunicato oggi l’intenzione di mantenere sospese le relazioni con il Parlamento egiziano. I pm incaricati dell’inchiesta Michele Prestipino Sergio Colaiocco hanno contestato a vario titolo al generale Tariq Sabir, a Athar Kamel Mohamed Ibrahim, Uhsam Helmi e Magdi Ibrahim Abdelal Sharif i reati di sequestro di persona pluriaggravato, concorso in lesioni personali e omicidio, la cui vittima è stata il giovane ricercatore italiano Giulio Regeni.
Il processo si svolgerà quasi certamente in contumacia, tanto che gli accusati non hanno neppure nominato difensori propri, ma proprio per le accuse gravissime e per l’atteggiamento istruttorio alle indagini manifestato dalle autorità egiziane il presidente della Camera Roberto Fico ha fatto sapere l’intenzione di mantenere sospesi i rapporti con il parlamento egiziano introdotti nel 2018: “Come Camera dei deputati – ha affermato ad al-Jazeera – manterremo ferma la nostra azione rispetto al chiudere le relazioni diplomatiche con l’Egitto. Siamo stati senza dubbio sconcertati da quello che hanno scritto i magistrati della Procura italiana: sono delle accuse gravissime alla National securtity egiziana. Si tratta di parole assolutamente agghiaccianti: una descrizione delle torture subite da Regeni”.