Egitto. Rinviata ancora una volta l’udienza per “Zaky”

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A causa dell’emergenza coronavirus è stata rinviata per la settima volta e di un’altra settimana l’udienza processuale che vede imputato lo studente 27enne Patrick George Michel Zaky Soleyman, udienza finalizzata a stabilire il rinvio di 15 giorni del processo vero e proprio.
“Zaky”, studente egiziano a Bologna, era rientrato in febbraio nel suo paese per visitare i parenti, ma appena arrivato in aeroporto – aveva spiegato in una nota il ministero dell’Interno egiziano – “è stato fermato in esecuzione di un mandato di cattura emesso dalla procura generale” che lo ha accusato di aver diffuso false informazioni volte a minare la stabilità dello Stato, incitamento a manifestazione senza permesso, tentativo di rovesciare il regime, uso dei social media per danneggiare la sicurezza nazionale, propaganda per i gruppi terroristici e uso della violenza.
Per gli avvocati si è trattato di un arresto per errore, e sono al lavoro per dimostrare che la pagina Facebook sulla quale lo studente avrebbe scritto contro il regime di Abdel Fatah al-Sisi e a favore della libertà d’espressione sarebbe in realtà un falso.
Per quanto “Zaky” non sia cittadino italiano, le fasi del processo sono seguitissime dai media internazionali e dalle diplomazie, dopo il caso del barbaro omicidio dell’italiano Giulio Regeni.
In Egitto i dati sull’epidemia di coronavirus sono di 4.780 contagiati e quasi 340 morti.