EGITTO. Scontri al Cairo e in altre città, un centinaio feriti

TMNews, 25 gen 13 –

Un centinaio di persone sono rimaste ferite oggi in Egitto, negli scontri scoppiati in varie città tra oppositori del presidente Mohamed Morsi, dei Fratelli Musulmani, e la polizia, in occasione del secondo anniversario della rivoluzione che due anni fa portò alla caduta di Hosni Mubarak. Le tensioni tra il presidente Morsi, che rivendica di essere stato comunque eletto democraticamente lo scorso giugno, e l’opposizione che lo accusa invece di autoritarismo, sono accresciute in questo periodo dalla grave crisi economica in cui si trova il paese. Ieri il presidente Morsi, in un discorso pronunciato per ricordare il compleanno del profeta Maometto, aveva esortato gli egiziani a celebrare l’anniversario di oggi in modo “pacifico e civile”. Ma in un messaggio su Twitter, riporta il sito web dell’emittente Al Arabiya, il leader dell’opposizione ed ex direttore dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), Mohamed ElBaradei, ha invitato la popolazione “a scendere in piazza per conquistare gli obiettivi della rivoluzione”.
Scontri sono avvenuti al Cairo intorno alla centrale piazza Tharir e anche nei pressi del palazzo presidenziale a Heliopolis, nella periferia della capitale, dove la polizia ha sparato gas lacrimogeni per disperdere i manifestanti. Scene simili si sono avute poi anche attorno alla sede della tv di Stato. Nella piazza simbolo della Primavera araba, i manifestanti, che gridavano “dimissioni, dimissioni”, hanno inoltre esposto un grande striscione con su scritto “il popolo vuole far cadere il regime”. Incidenti ci sono stati anche ad Alessandria, nel nord del paese, e a Suez, nel nord-est. La polizia ha sparato candelotti di gas lacrimogeni mentre i manifestanti hanno bruciato copertoni d’auto. “C’era molto fumo e persone a terra che non riuscivano a respirare a causa dei lacrimogeni”, ha detto all’Afp un residente di Alessandria. A Ismailiya, nel nord-est, è stata incendiata la sede del Partito della libertà e della giustizia, la formazione politica dei Fratelli Musulmani. Edifici pubblici sono stati poi attaccati a Damiette, nel nord, e a Kafr el-Sheikh, sul delta del Nilo. Almeno 110 persone sono rimaste ferite, secondo quanto hanno detto i servizi di pronto soccorso.