Europa e droghe: il rapporto 2023

di C. Alessandro Mauceri

È stata pubblicata la Relazione europea sulla droga 2023: tendenze e sviluppi a cura dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze. Obiettivo dichiarato fornire una panoramica della situazione europea sul consumo di droghe e sulle conseguenze nel 2022. Un lavoro complesso che ha dovuto fare i conti con la mancanza dei dati di alcuni paesi: a causa del tempo necessario per compilare e presentare i singoli rapporti, alcuni dei report nazionali forniti sono aggiornati solo al 2021.
https://www.emcdda.europa.eu/publications/european-drug-report/2023_en
I dati forniti all’OEDT, l’ Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (incaricato dell’analisi) dagli stati membri dell’Unione Europea (più Turchia e Norvegia), mostrano uno spaccato preoccupante: secondo i ricercatori, l’impatto dell’uso di droghe illecite è visibile quasi ovunque e a tutti i livelli sociali. “Quasi tutto ciò che ha proprietà psicoattive ha il potenziale per essere usato come droga. Ciò significa che tutti, direttamente o indirettamente, possono essere influenzati dal consumo di droghe illecite e dai problemi ad esso associati”, si legge nel rapporto. A sottolineare la gravità della situazione Ylva Johansson, Commissaria europea per gli Affari interni, che ha presentato il rapporto insieme a Alexis Goosdeel, direttore dell’OEDT.
A volte, secondo gli autori del rapporto, a complicare al situazione sono fattori come la gestione dei disturbi psichiatrici o la criminalità giovanile. In alcuni paesi europei è stato anche rilevato un trend crescente di casi di violenza e corruzione guidati dal mercato della droga. Problemi che stanno aumentando soprattutto nei paesi a basso e medio reddito.
Il primo dei problemi evidenziati nel rapporto è l’elevata disponibilità della maggior parte delle sostanze illecite. Droghe spesso molto “pure”. Questo nonostante i notevoli sequestri di droga che in Europa spesso arriva all’interno di container. L’Europa rimane anche un’importante area di produzione e lavorazione di alcune sostanze come le droghe sintetiche e la cannabis.
Secondo lo studio, è la cannabis la droga più comunemente consumata in Europa: nel 2021 i consumi hanno raggiunto livelli record nell’ultimo decennio. L’indagine dell’OEDT ha rilevato che esistono notevoli differenze riguardanti il consumo di cannabis tra i paesi dell’UE dal punto di vista normativo. A dicembre 2021, Malta ha legiferato per la coltivazione domestica e l’uso di cannabis privato. In Germania sarebbe allo studio una legge per sta consentire la coltivazione domestica e i “club” senza scopo di lucro. Lo stesso in Lussemburgo. Anche la Repubblica Ceca ha annunciato piani per un sistema di distribuzione regolamentato e tassato. Cannabis – the current situation in Europe (European Drug Report 2023) | www.emcdda.europa.eu
I ricercatori sottolineano una crescente variabilità delle droghe a base di cannabis disponibili sul mercato europeo. Si va da prodotti “naturali” ai cannabinoidi sintetici: a maggio 2022, è stata rilevata la presenza del primo cannabinoide semi-sintetico, l’esaidrocannabinolo (HHC). Le sue tracce sono state trovate in due terzi degli stati membri dell’UE.
La seconda droga più diffusa è la cocaina. É stata trovata in circa un quinto dei decessi per overdose verificatisi nel 2021. Lo stesso anno, negli stati membri dell’UE, sono state sequestrate oltre 303 tonnellate di cocaina, per la maggior parte importata in container intermodali scaricati nei principali porti europei.
Altro tema evidenziato nel rapporto l’utilizzo crescente di sostanze con proprietà allucinogene, anestetiche, dissociative o depressive: si va dall’LSD ai funghi allucinogeni, dalla ketamina alla GHB. Elevate la quantità di ketamina sequestrata. Spesso i consumatori di queste droghe usano miscele di droghe diverse e potrebbero non essere consapevoli delle interazioni e delle conseguenze per la salute legate all’uso di diverse droghe. Other drugs – the current situation in Europe (European Drug Report 2023) | www.emcdda.europa.eu
Altre droghe diffuse in Europa sono le anfetamine, le metanfetamine, l’esaidrocannabinolo, i nuovi oppioidi sintetici, gli oppioidi benzimidazolici e, più recentemente, i catinoni sintetici. Tutti stimolanti sintetici del sistema nervoso centrale. Caso a parte l’MDMA, una droga sintetica chimicamente correlata alle anfetamine, ma con effetti diversi. In Europa, l’uso di MDMA è generalmente associato a modelli episodici di consumo nel contesto della vita notturna e delle impostazioni di intrattenimento. L’oppioide più comunemente usato in Europa resta l’eroina che è anche responsabile di gran parte dell’onere sanitario attribuito al consumo di droghe. Nell’ultimo periodo, la quantità di eroina sequestrata negli stati membri dell’UE è più che raddoppiata raggiungendo 9,5 tonnellate. A queste, però, si devono aggiungere le 22,2 tonnellate sequestrate in Turchia.
Tema delicato trattato nel rapporto, il consumo di stupefacenti per via “parenterale”. Nonostante il calo del consumo di stupefacenti per via parenterale, nell’ultimo decennio, in Europa, questo comportamento è ancora responsabile di un livello elevatissimo di danni alla salute.
Diverse le misure adottate dai vari paesi europei per combattere l’uso di droghe. Si va dal trattamento con agonisti oppioidi alla fornitura di attrezzature sterili alle persone che si iniettano droghe, dai programmi di naloxone da portare a casa a strutture per il controllo della droga. Spesso, però, l’accesso a queste misure è insufficiente, soprattutto in alcuni paesi dell’UE. Secondo gli esperti, in Europa manca perfino il giudizio dei singoli governi sulla funzionalità di queste misure. Fondamentale la prevenzione: in oltre 25 stati membri dell’UE (e paesi limitrofi) esistono formatori. La loro azione è supportata da Xchange, il registro europeo degli interventi di prevenzione.
Tra i rischi evidenziati dai ricercatori quello di contrarre infezioni come l’epatite virale B e C (HVB e HCV) e l’HIV (le infezioni da HIV associate al consumo di stupefacenti sono diminuite nell’ultimo decennio, ma resta la preoccupazione che il basso numero di nuove infezioni sia legato a problemi di rilevamento dati più che di miglioramento reale).
Un recente riesame dell’OEDT rivela che, in diversi Stati membri dell’UE, sta aumentando anche l’uso come sostanza stupefacente del protossido di azoto o gas esilarante. Da anni in commercio, questa sostanza è associata a rischi per la salute, specialmente nei consumatori episodici (avvelenamento, ustioni e lesioni polmonari e, in alcuni casi, danni ai nervi da carenza di vitamina B12).