Fiji. Sitiveni Rabuka è diventato ufficialmente primo ministro

di Alberto Galvi

Sitiveni Rabuka è diventato primo ministro delle Fiji, dopo un risultato elettorale indeciso. Il Parlamento delle Fiji si è riunito nella capitale Suva per scegliere Rabuka, che ora ricopre la carica di primo ministro per la seconda volta, ponendo fine a un teso stallo politico che aveva attanagliato la piccola nazione insulare del Pacifico. Rabuka ha prestato giuramento ufficialmente alla Government House: ha trionfato di poco su Bainimarama, con 28 voti contro 27. La coalizione di Rabuka detiene 29 seggi in Parlamento. Bainimarama ha ringraziato il suo partito Fiji First e i suoi sostenitori.
Rabuka, capo del PAP (People’s Alliance Party), ha vinto la nomina dopo aver formato una coalizione di maggioranza con altri due partiti minori a seguito del risultato elettorale controverso della scorsa settimana. L’accordo di coalizione per formare un governo è stato firmato con SODELPA (Social Democratic Liberal Party).
Bainimarama ha affermato che i militari sono necessari per mantenere la legge e l’ordine contro la violenza su base etnica. Molti figiani temevano che le affermazioni del governo sulla violenza etnica e il successivo dispiegamento militare fossero un pretesto per un ennesimo colpo di Stato. Nelle Fiji ci sono stati negli ultimi 35 anni quattro colpi di Stato militari e sia Rabuka che Bainimarama hanno ricoperto ruoli di primo piano nelle precedenti mosse per rimuovere gli ex leader delle Fiji.
Rabuka ha istigato due colpi di Stato nel 1987, ma poi ha partecipato alle elezioni nel 1992 ed è stato democraticamente eletto primo ministro, rimanendo in carica fino al 1999. Bainimarama ha preso il potere con un colpo di Stato del 2006 e poi con le vittorie elettorali del 2014 e del 2018 ha legittimato il suo governo.
Le Fiji sono state fondamentali nel Pacifico meridionale per dare una risposta strategica alla crescente concorrenza tra Cina e Stati Uniti. Rabuka è a favore della democrazia in stile nordamericano ed europeo.