Filippine. La Cina non avrebbe preso il controllo di Mischief Reef se le forze Usa fossero rimaste nel paese

di Alberto Galvi

Il presidente delle Filippine Ferdinand Marcos Jr è entrato in carica lo scorso anno, e si è rivolto a Washington in un’inversione della politica del suo predecessore, espandendo l’impronta militare degli Stati Uniti nel paese attraverso il Trattato di mutua difesa del 1951 e un patto chiamato EDCA (Accordo di cooperazione per la difesa rafforzata).
Il trattato di mutua difesa tra Manila e Washington si estende agli attacchi armati contro le forze armate filippine, le navi pubbliche e gli aerei, compresi quelli della Guardia Costiera, ovunque nel Mar Cinese Meridionale. Dopo la firma dell’EDCA, lo scorso anno Manila e Washington hanno aggiunto altri quattro siti: tre vicino a Taiwan e uno vicino a un’isola artificiale cinese nel Mar delle Filippine occidentali. Se la situazione dovesse degenerare, ciò potrebbe portare gli Stati Uniti allo scontro con Pechino.
Tra i vertici militari delle Filippine l’opinione è che la Cina non avrebbe preso il controllo di Mischief Reef nel Mar Cinese Meridionale se le forze statunitensi fossero rimaste nel paese. Mischief Reef fa parte delle Isole Spratly, e si trova a quasi mille km dall’isola cinese di Hainan. Mischief Reef è un avamposto militare cinese a tutti gli effetti, con una pista d’atterraggio di 3mila metri, sistemi radar e magazzini che probabilmente ospitano sistemi missilistici terra-aria su terreni bonificati dal mare.
Pechino ha ora completamente militarizzato un totale di tre isole nelle Spratly e mantiene sette avamposti militari nell’area. Le navi della marina cinese e della guardia costiera pattugliano l’area, molestando le truppe filippine anche utilizzando laser e cannoni ad acqua, e impedendo ai pescatori filippini di operare nelle ricche zone di pesca speronando le loro barche e sequestrando i loro carichi ittici.