Filippine. Marcos Jr. giura da presidente e loda le imprese di suo padre, ex dittatore

di Andrea Cantelmo

Ferdinand Marcos Jr., figlio dell’omonimo dittatore filippino, ha giurato come presidente delle Filippine. Marcos aveva battuto nettamente l’esponente del Partito Liberale filippino, Leni Robredo, nelle elezioni che si sono svolte ad inizio maggio.
Le Filippine sono state tra i paesi più colpiti in Asia dalla pandemia da Covid-19, con oltre 60mila morti e lunghi lockdown che hanno portato alla peggior recessione dai tempi della Seconda Guerra Mondiale. Nel momento in cui la pandemia si stava attenuando i suoi effetti, l’invasione russa dell’Ucraina ha fatto rialzare l’inflazione globale e suscitato timori su possibili carenze di cibo portando grande incertezza nel paese. Tutti questi fattori, secondo i maggiori esperti, sono le concause che avrebbero aiutato Marcos Jr. a vincere le elezioni con ampio scarto, nonostante non siano mancate le polemiche.
Durante il discorso d’insediamento, tenutosi il 30 giugno, vi sono state grandi parole d’elogio per l’operato del padre, indicato come l’uomo che ha lavorato maggiormente per il bene del paese da quando è diventato indipendente. Tra i maggiori meriti del famigerato dittatore – secondo Marcos Jr – vi sono la costruzione e il miglioramento dei collegamenti all’interno dello Stato e l’incremento della produzione di riso che ha aumentato il benessere dei cittadini.
Marcos Jr. ha però sorvolato sul fatto che il sistema realizzato dal padre poggiava su corruzione, crudeltà, feroce ambizione, sopraffazione degli avversari, appropriazione indebita, sistematica violazione dei diritti umani. Sistema in cui sono stati perpetrati crimini come l’omicidio, la tortura, l’incarcerazione preventiva come metodo per silenziare oppositori di ogni genere.
Una parte del discorso è stata dedicata al presidente uscente, Rodrigo Duterte, anche lui lodato per il suo lavoro a capo del Governo in questi sei anni. In particolar modo per la sua condotta in politica estera che reso possibile la fuoriuscita del paese dall’influenza dagli Usa, rafforzando nel contempo le relazioni con la Cina e la Russia.
Non sono mancate le polemiche poiché attivisti e sopravvissuti all’era della legge marziale sotto Marcos Sr. hanno protestato durante il discorso di insediamento del presidente Marcos Jr. Per far disperdere gli oppositori, migliaia di agenti di polizia, inclusi contingenti anti-sommossa, sono stati dispiegati nel distretto turistico di Bayside.
Il vicepresidente cinese Wang Qishan e il marito della vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris, Doug Emhoff, erano tra i dignitari stranieri che hanno partecipato all’evento, caratterizzato da un saluto con 21 colpi di cannone, una parata militare e sorvoli di jet dell’aeronautica.