Francia. Presidenziali: 11 candidati sfidano Macron alla conquista dell’Eliseo

di Alberto Galvi

Il primo turno delle elezioni presidenziali francesi si svolgerà il prossimo 10 aprile. Solo 12 contendenti hanno ottenuto le 500 firme valide richieste da funzionari eletti in almeno 30 diversi dipartimenti francesi.
I candidati del primo turno sono Anne Hidalgo del partito PS (Parti Socialiste), Yannick Jadot del partito EELV (Europe Écologie Les Verts), Jean Lassalle del partito Résistons, Emmanuel Macron del partito LREM (La République en Marche), Jean-Luc Mélenchon del partito LFI (La France Insoumise), Marine Le Pen del partito RN (Rassemblement national), Valérie Pécresse del partito LR (Les Républicains), Fabien Roussel del partito PCF (Parti communiste français), Éric Zemmour del partito R (Reconquête!), Nicolas Dupont- Aignan del partito DLF (Debout la France), Nathalie Arthaud del partito LO (Lutte ouvrière) e Philippe Poutou del partito NPA (Nouveau Parti anticapitaliste).
L’attuale presidente in carica Emmanuel Macron ha aspettato fino all’ultimo momento a candidarsi, sebbene l’annuncio sia stato oscurato dalla crisi Ucraina. Non bisogna dimenticare che i periodi di incertezza aumentano le possibilità che i candidati in carica vengano rieletti. Macron ha un chiaro vantaggio sugli altri candidati in un momento in cui la Francia detiene la presidenza dell’Unione Europea e sono in corso i tentativi di mediazione di alto profilo tra Russia e Ucraina.
Marine Le Pen ha rifiutato la possibilità di un’alleanza elettorale con il suo rivale populista Éric Zemmour a seguito di una ripresa dei sondaggi.
Il candidato più quotato a sinistra è Jean-Luc Mélenchon, un importante sostenitore delle proteste dei Gilet gialli. Mélenchon, leader del gruppo socialista Groupe La France Insoumise, è a in corsa come la Le Pen al terzo tentativo di vincere la presidenza, anche se pochi credono che possa auscire vittorioso dalla competizionea. Tra gli altri candidati favoriti c’è la repubblicana Valérie Pécresse, anche se il suo gradimento è sceso tra le accuse di una campagna caotica e le defezioni nel suo partito.
Éric Zemmour ha invece fatto irruzione sulla scena politica nel 2021, incolpando del declino della Francia principalmente l’immigrazione e l’Islam. Infine Yannick Jadot è stato scelto dai Verdi perché vuole che la Francia abbandoni l’energia nucleare entro 20 anni, e che i pannelli solari siano installati sulla maggior parte degli edifici; spinge anche per un grande cambiamento a livello fiscale, facendo pagare con tassi maggiormente elevati l’imposta sul reddito alle persone più ricche.
Se nessun candidato ottiene la maggioranza dei voti, i primi due si affronteranno al ballottaggio il 24 aprile. Il presidente è eletto direttamente con voto popolare per un mandato di 5 anni ed è eleggibile per un secondo mandato, mentre il primo ministro è nominato dal presidente.