GIAPPONE. Nuova visita di Abe al santuario, Cina e Corea del Sud infuriate

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abe santuarioCome avvenuto in altre occasioni quest’anno, per la precisione in aprile, in agosto ed in ottobre, le autorità giapponesi si sono recate in visita al santuario shintoista Yasukuni di Tokyo, gesto visto con molto fastidio da Seul e soprattutto da Pechino, per di più fatto in piena crisi diplomatica per la sovranità sulle isole contese, le Senkaku e le Takeshima.
Ancora una volta infatti il primo ministro giapponese Shinzo Abe si è recato al santuario Yasukuni Shirne, dove è custodito il Libro delle anime di quasi 2,5 mln di caduti, tra i quali 14 criminali di guerra di Classe A (crimini contro la Pace) e 1.068 condannati per crimini di guerra, coinvolti anche in massacri durante l’occupazione della penisola coreana e della Cina.
Da subito un portavoce del governo sudcoreano ha espresso ”rammarico e rabbia” per la decisione del premier giapponese che viene definita ”anacronistica”, mentre il Direttore generale degli Affari asiatici del ministero cinese degli Esteri, Luo Zhaohui, ha parlato di decisione ”assolutamente inaccettabile per il popolo cinese” ed ha ammonito che il Giappone dovrà “sopportare le conseguenze” di tale gesto.