Grecia. Sassoli al Parlamento, ‘l’Europa è cambiata. Non dobbiamo tornare alle regole finanziarie fallimentari del passato’

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Il presidente del Parlamento europeo David Sassoli si è recato oggi in visita ad Atene per celebrare il 40mo anniversario dell’adesione della Grecia alla CEE. Questa mattina si è rivolto, durante una sessione congiunta, alle commissioni del Parlamento greco per gli Affari Europei e gli Affari Esteri. Nel suo discorso ha chiesto all’Europa di imparare dalle lezioni del passato, riferendosi alla crisi finanziaria, abbandonando le politiche fallimentari degli anni precedenti.
Sassoli ha affermato che “Sono molto felice di poter essere con voi per celebrare questo storico anniversario per l’Europa e per la Grecia. Quarant’anni fa il vostro paese si è unito alla famiglia europea, dopo aver vissuto la tragedia di una dittatura militare, le difficoltà della transizione verso una rinascita della democrazia e un’economia fragile. Il 1 gennaio 1981, le Comunità europee hanno iniziato una nuova era nella storia del continente accogliendo la Grecia, storica culla della democrazia”.
“La pandemia di COVID-19 – ha aggiunto – ha fatto irruzione negli ultimi mesi nelle nostre vite sconvolgendole. Oggi siamo nella condizione di fare un bilancio, e di capire cosa funziona e cosa non funziona, cosa può essere migliorato. Quindici mesi fa abbiamo messo da parte le regole del passato, abbiamo sospeso il Patto di Stabilità e Crescita, abbiamo sospeso gli Aiuti di Stato. Lo abbiamo fatto perché abbiamo ritenuto che quelle regole non fossero idonee, capaci, utili per rispondere alla crisi che il COVID ci poneva di fronte”.
“Credo che questo sia il momento per riflettere sulle regole del futuro. Le regole del passato non ci hanno aiutato, hanno lasciato indietro cittadini, hanno prodotto disuguaglianze e provocato ingiustizie. Le regole del futuro devono consentire alle nostre società di conciliare diritti, crescita, sviluppo. Questo è un compito dei Parlamenti. Dobbiamo parlare a nome dei cittadini e indicare le regole che possono farci conciliare con un futuro migliore. Cosa è conveniente oggi? Durante la crisi è stato ritenuto conveniente fare debito comune grazie al Next Generation e al Piano di Ripresa. Questo è qualcosa che è mancato nella reazione alla crisi finanziaria, qualcosa che voi in Grecia avete conosciuto fin troppo bene”.
“Mi fa piacere – ha continuato Sassoli – che i parlamentari abbiano detto che alcuni strumenti possano essere resi permanenti, per dare all’Europa, ai nostri sistemi nazionali, ai nostri paesi, più capacità e più risorse per affrontare una crisi così profonda. L’Europa della risposta alla crisi del Covid non è la stessa della risposta alla crisi finanziaria”.
Il presidente del Parlamento europeo ha continuato sottolineando la necessità di una politica europea sulla migrazione e l’asilo comune, del problema posto dalla questione dell’unanimità nelle decisioni in materia di politica estera dell’Ue e ribadendo l’importanza della Conferenza sul futuro dell’Europa: “Abbiamo visto che l’Ue ha competenze e strumenti per dare risposte adeguate. Ma quando l’UE lavora in regime di supplenza alle competenze nazionali, fa fatica. Lo vediamo anche sulla migrazione. Il Parlamento Europeo lo aveva detto a gran voce che chi arriva in Grecia, a Malta, in Francia, in Spagna, arriva in Europa ed è l’Europa che se ne deve occupare. Il Regolamento di Dublino deve essere riformato perché abbiamo bisogno di una politica migratoria comune”. “La democrazia non può funzionare all’unanimità. Non può funzionare perché vuol dire che non dà risposte perché blocca qualsiasi decisione e qualsiasi responsabilità”.
“La Conferenza sul Futuro dell’Europa è un’opportunità per cambiare il nostro funzionamento, per dare delle risposte ai cittadini. Una sfida senza tabu, una sfida per tutti. Perché oggi vediamo fuori dallo spazio europeo tanti che vogliono dire che sono più efficienti con i loro regimi totalitari. Dobbiamo essere all’altezza di questa sfida che ci stanno lanciando, quindi c’è bisogno che i nostri sistemi si aggiornino, che le nostre regole siano più efficaci e che anche i nostri trattati rispronando alle sfide che abbiamo di fronte”, ha concluso il presidente dell’Europarlamento.