Cedu. ‘Illegali le intercettazioni di massa del governo britannico’

di Mariarita Cupersito

La Corte europea dei Diritti dell’uomo ha stabilito che le intercettazioni di massa costituiscono una violazione dei diritti alla privacy e alla libertà di espressione dei cittadini: con una sentenza dello scorso 25 maggio infatti Strasburgo si è pronunciata sul ricorso presentato dall’organizzazione per le libertà civili Big Brother Watch contro l’operato del Regno Unito tramite l’agenzia di intelligence britannica GCHQ, la quale avrebbe violato diritti umani fondamentali attraverso intercettazioni di massa delle comunicazioni online protratte per diversi anni.
Oltre alla Big Brother Watch, varie associazioni tra cui Amnesty International si erano rivolte a Strasburgo a seguito delle denunce fatte nel 2013 dall’ex analista dell’Intelligence statunitense Edward Snowden, il quale aveva svelato come diversi governi intercettassero e archiviassero le comunicazioni private tra cittadini.Snowden rivelò i dettagli di alcuni programmi segreti di sorveglianza di massa della National Security Agency, tra cui il programma di intercettazione telefonica tra Stati Uniti e Unione europea Prism che permette l’accesso ad email, video, foto, chat e trasferimento di file attraverso il percorso dei dati tra i diversi nodi terminali.
Proprio i documenti diffusi dall’ex analista hanno svelato che l’agenzia la GCHQ ha realizzato intercettazioni su scala demografica, raccogliendo dati di milioni di persone inconsapevoli.
La pronuncia della Corte dispone che il metodo utilizzato dalla GCHQ per le intercettazioni ha violato il diritto alla privacy delle persone e che le modalità con cui è avvenuta la raccolta dati è illegale, aggiungendoperò che le intercettazioni di massa non costituiscono a priori una violazione della Convenzione europea sui diritti umani.
La Corte precisa infatti che un regime di intercettazione collettiva finalizzata a contrastare la minaccia del terrorismo e l’eventualità che il web venga sfruttato per organizzare attività ad esso connesse non è illegale di per sé, ma è necessario prevedere specifiche tutele contro possibili abusi in considerazione della mutevole natura delle tecnologie.