Haiti. Omicidio Moise: un giudice accusa la moglie

di Alberto Galvi

Il giudice haitiano Walther Wesser Voltaire, che indaga sull’assassinio del presidente Jovenel Moïse avvenuto nel 2021, ha accusato la sua vedova, l’ex primo ministro ed ex capo della polizia di complicità nell’omicidio. La vedova del presidente, Martine Moïse, avrebbe cospirato con l’ex primo ministro Claude Joseph per uccidere il presidente, con l’intenzione di sostituirlo lei stessa.
Il giudice ha ordinato l’arresto e il processo di circa 50 persone coinvolte nell’omicidio, ed ha constatato che sulla scena del delitto c’erano almeno venti persone, la maggior parte delle quali mercenari colombiani. Tutti gli imputati sono stati deferiti al tribunale penale per essere giudicati sui fatti di associazione per delinquere, rapina a mano armata, terrorismo, omicidio e complicità nell’omicidio.
E’ in corso a Miami un processo a parte sull’omicidio di Moïse. Gli Stati Uniti ritennero che il caso rientrasse nella loro giurisdizione perché parte del complotto per l’assassinio era stato ordito nel sud della Florida. Sono stati avviati procedimenti giudiziari contro 11 persone per il loro presunto coinvolgimento nell’omicidio. Secondo le accuse statunitensi i cospiratori avevano cercato di sostituire Moïse con il pastore haitiano-statunitense Christian Emmanuel Sanon.
Dalla morte di Moïse Haiti non ha fatto altro che precipitare sempre più nel caos. Ariel Henry, che guida il paese con un incarico ad interim, ha rinviato le elezioni a tempo indeterminato per il devastante terremoto del 2021 e il crescente potere delle bande criminali pesantemente armate, per le quali ha cercato aiuti esteri. Il Kenya si sta preparando a guidare una forza internazionale ratificata dalle Nazioni Unite per sostenere la polizia haitiana.
Da anni il sistema giudiziario di Haiti si sta sgretolando, e una banda controlla ancora parte di un tribunale chiave nella capitale Port-au-Prince. Inoltre la corruzione tra giudici e pubblici ministri è dilagante, difficilmente si terranno i processi d’appello.
Ieri il vescovo di Anse-à-Veau e Miragoâne, Pierre André Dumas, è rimasto ferito nell’esplosione di un ordigno.