HAITI. Presidenziali: scontri e accuse di brogli

di C. Alesssandro Mauceri –

haiti riotsContinuano gli scontri legati all’elezione del nuovo presidente di Haiti. Visto il perdurare delle violenze, il presidente del Consiglio elettorale, Pierre-Louis Opont, ha deciso di rinviare ulteriormente il ballottaggio.
Le elezioni presidenziali che si sono svolte a fine ottobre del 2015 sono ad un punto fermo dato che tutti e tre i tentativi di completare l’iter elettorale sono stati sospesi. Gli scontri sono nati dopo l’accusa lanciata dal candidato dell’opposizione, Jude Celestin, ingegnere e a capo di una società di costruzione statale, di brogli per favorire il candidato esponente del partito al governo.
Il candidato dell’opposizione ha accusato il candidato del governo in carica, Jovenel Moise, di essere solo un fantoccio del presidente uscente Michel Martelly, cantante molto popolare noto come Sweet Micky, e al potere dal 2011. Ma l’impossibilità di Martelly di ricandidarsi, avendo già raggiunto il limite costituzionale, ha obbligato il partito di trovare un nuovo candidato.
Ad essere scelto è stato Jovenel Moise imprenditore e proprietario di un’attività d’esportazione di banane, ma nuovo ai giochi di potere che da tempo caratterizzano la vita politica del paese; non ha esperienza politica ma nemmeno rivali eccessivamente preoccupanti di fronte a lui: il secondo migliore risultato alle elezioni di ottobre lo ha registrato Jude Celestin con il 25 per cento dei voti.
A rendere più facile modificare le schede elettorali è il fatto che, ad Haiti, il tasso di analfabetismo è elevatissimo (intorno al 40 per cento). Per questo sulle schede i candidati da votare erano con foto segnaletiche e il logo del partito di appartenenza. Secondo i manifestanti solo un terzo degli aventi diritto al voto avrebbe votato al primo turno elettorale.
Moise al primo turno elettorale ha ottenuto il 33 per cento dei consensi. Un risultato positivo ma insufficiente a consentirgli di evitare il ballottaggio e, soprattutto, non lontano dal risultato ottenuto da Jude Celestin (25 per cento). Una differenza che ha reso l’esito del secondo turno, che avrebbe dovuto svolgersi a dicembre, estremamente incerto.
A dicembre il ballottaggio non si è svolto a causa dei timori di brogli espressi dalla Commissione elettorale. Una decisione questa che ha aumentato la tensione nel paese sudamericano.