INCHIESTA. I salafiti alla conquista della Tunisia. I disordini e le violenze nelle Università

di Ghazy Eddaly e Bessem ben Dhaou-

TERZA PUNTATA (vedi le puntate precedenti) –

Il primo anno scolastico dopo la rivoluzione tunisina (gennaio 2011) era molto particolare grazie ad un’atmosfera di liberazione intellettuale, politica e religiosa diffusa in tutta la Tunisia ed ancor più nelle università, dove sono cresciuti diversi movimenti; già dall’inizio vi sono stati problemi in quanto i salafiti sono entrati in conflitto con gli altri movimenti per il controllo degli atenei, trattandosi di un gruppo molto dinamico: all’università di Susa erano stati i primi a rendersi protagonisti di violenti scontri per protestare contro la scelta dell’amministrazione di impedire ad una studentessa col niqab di frequentare i corsi.
Pochi mesi dopo è stata la volta dell’università tunisina della Manouba, dove gli studenti salafiti hanno organizzato uno sciopero interno perché venisse data la possibilità alle studentesse con il niqab di affrontare gli esami; anche in questo caso vi sono stati disordini e violenze, portati anche al di fuori dell’ateneo.
Qualche mese dopo i fatti, Notizie Geopolitiche è entrata nell’università sede degli scontri ed ha parlato con due degli studenti salafiti che avevano preso parte agli scioperi: “sì – hanno raccontato – eravamo presenti in quei giorni. Le nostre richieste erano semplici e non comprendiamo perché non sono state accolte. E’ stata usata la violenza per fermare le nostre proteste contro il divieto di portare il niqab, nonostante siano state trovate soluzioni di compromesso nelle altre città. Noi riteniamo che questo sia dovuto al fatto che sia il preside che alcuni insegnanti appartengano alle formazioni liberali, prendano decisioni influenzati dall’estero e con l’aiuto dei mass media corrotti si è parlato di ‘attacchi’ dei salafiti”.
Ora – hanno continuato – approfittiamo del vostro giornale per negare queste accuse distorte. Dai mass media veniamo presentati come estremisti e terroristi che usano la violenza e la forza, ma tutti coloro che sono onesti hanno ben visto chi ha usato la violenza e la forza”.
Notizie Geopolitiche ha quindi intervistato il preside della Manouba, Habib Kasdaali, il quale non ha nascosto la sua soddisfazione perché “la crisi è stata superata, tutto ora si è risolto, siamo tornati alla normalità”. “Un gruppo di salafiti  – ha spiegato – non aveva rispettato le regole interne dell’ateneo ed era appoggiato da gente di fuori: hanno diffuso disordini, hanno causato grossi problemi, Volevano che le ragazze col niqab potessero frequentare i corsi, ma erano gli stessi insegnanti che non erano d’accordo di riceverle in aula, in quanto ciò va contro la legge pedagogica. Noi abbiamo seguito la legge, riconfermata dal Tribunale amministrativo con una sentenza dello scorso 12 febbraio, la quale obbliga gli studenti a non nascondere il volto. Gli scioperanti rinviati al consiglio di disciplina, sono stati 14, 11 ragazzi e 3 ragazze ed ora sono sospesi dagli studi per un periodo che varia a seconda del caso da 3 a 6 mesi”.

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