India. Il governo canadese ha ritirato 41 diplomatici

di Alberto Galvi

In seguito a un’aspra disputa sull’uccisione di un separatista sikh a Vancouver, il governo canadese ha ritirato 41 diplomatici dall’India. Tale decisione è arrivata dopo che il governo indiano ha dichiarato che avrebbe revocato loro l’immunità diplomatica.
Il ministro degli Esteri canadese Joly ha affermato che la minaccia dell’India di revocare la propria immunità diplomatica viola il diritto internazionale, e ha annunciato che il Canada continuerà a difendere il diritto internazionale e a impegnarsi con l’India.
Il ministero degli Esteri indiano aveva precedentemente chiesto una riduzione del numero di diplomatici canadesi nel paese, affermando che essi superavano il numero del personale indiano in Canada. Rimarranno così in India 21 diplomatici canadesi.
Con meno personale diplomatico vi saranno meno servizi da parte degli uffici canadesi in India e tempi di elaborazione più lenti per visti e immigrazione. La riduzione del personale significa dover sbrigare in pochi individui un arretrato di 17.500 valutazioni di domande fino a fine dicembre, anche se si spera che l’elaborazione torni alla normalità entro l’inizio del 2024. Il paese ha inoltre emesso un avviso per i cittadini che viaggiano in India esortandoli a prestare attenzione. Il Canada ha interrotto tutti i servizi di persona presso i suoi consolati a Mumbai, Bangalore e Chandigarh.
Ottawa e Nuova Delhi sono ai ferri corti da quando il primo ministro canadese Justin Trudeau ha accusato i servizi segreti indiani di essere coinvolti nell’uccisione di Hardeep Singh Nijjar, un membro di spicco del movimento Khalistan, organizzazione questa che sostiene la creazione di uno Stato sikh indipendente nell’India settentrionale. Nuova Delhi ha negato qualsiasi coinvolgimento nella sparatoria.
Negli anni ’70 e ’80 lo Stato indiano del Punjab è stato teatro di una sanguinosa ribellione sikh, fino alla repressione da parte delle forze di sicurezza in cui migliaia di persone furono uccise. Sebbene il movimento Khalistan abbia perso gran parte del suo potere e della sua influenza in India, continua ad avere un sostegno significativo tra la diaspora sikh.
Il mese scorso, centinaia di sikh hanno manifestato davanti alle missioni diplomatiche indiane in Canada, bruciando bandiere e calpestando le foto del primo ministro indiano Narendra Modi. Circa 2 milioni di canadesi hanno origini indiane, di cui circa 770mila sikh. Lo scorso anno l’India è stata la principale fonte di residenti permanenti, lavoratori stranieri temporanei e studenti internazionali in Canada.