India. Sonia Gandhi nel mirino della polizia. E degli inquirenti

di C. Alessandro Mauceri

Gandhi soniaSonia Gandhi, presidente del partito del Congresso, Rahul, suo figlio, e l’ex premier Manmohan Singh sono stati fermati dalla polizia di Nuova Delhi mentre erano impegnati in una “marcia per la democrazia” non distante dalla sede del Parlamento indiano. “Non cercate di spaventarci. La vita mi ha insegnato a combattere”, ha detto Sonia Gandhi al raduno del Congresso.
“Come possono negarci il permesso di tenere una manifestazione pacifica? Siamo stati in marcia verso il Parlamento in modo pacifico”, ha detto il leader del Congresso Sandeep Dikshit all’Indian Express. La polizia è intervenuta a causa di quella che è stata presentata come una violazione della sicurezza che ha visto migliaia di lavoratori del partito sfondare le barricate erette dalla polizia. Durante la manifestazione i manifestanti hanno scandito slogan contro il governo Modi e hanno chiesto a Rahul Gandhi di assumere il ruolo di presidente del partito.
Ma non sono solo questi i problemi giudiziari che pesano sul collo di una delle più carismatiche e controverse figure politiche dell’India degli ultimi decenni.
È prevista per i prossimi giorni la decisione della Corte suprema indiana relativa al rinvio a giudizio nei confronti di Sonia Gandhi e dell’ex premier Manmohan Singh a seguito di quanto è emerso dalle indagini sullo scandalo per la fornitura di elicotteri AgustaWestland all’aviazione indiana.
In particolare il nome della Gandhi comparirebbe diverse volte nelle intercettazioni da cui si evince che “….era la forza trainante in questa operazione. Ora, se lei sa di un accordo, che è un crimine, allora deve essere interrogato”, ha detto Subramanian Swamy, ex ministro al Commercio e alla Giustizia e uno dei colonnelli del principale partito di opposizione indiano, il Bjp.
Intanto, proprio nei giorni scorsi, Sanjeev e Julie Tyagi, cugini di ex capo dell’aeronautica SP Tyagi, hanno ammesso i rapporti finanziari con Guido Haschke e Carlo Gerosa, i presunti intermediari nel l’affare in cui sarebbe coinvolta AgustaWestland.