Iran. Donne: Naike Gruppioni (Azione – IV), ‘parlamentari italiane si mobilitino tutte insieme’

di Daniele Priori

“In Iran è in corso una autentica persecuzione a danno delle donne. In particolare le giovani più coraggiose continuano a pagare anche con la vita la follia antisociale, retrograda e misogina del regime teocratico di Teheran. Come parlamentare italiana sento il dovere morale di prendere una posizione forte.
In tal senso inviterò anche le colleghe deputate e senatrici a fare lo stesso, se servirà, pure attraverso la creazione di un intergruppo ad hoc sui diritti delle donne”.
Così in una nota Naike Gruppioni, deputata del gruppo Azione-Italia Viva annunciando la propria adesione alle iniziative di solidarietà alle donne iraniane in corso a cura del Partito Radicale e dell’Associazione Marco Pannella.
“I numeri che giungono dall’Iran sono sconcertanti e parlano, ad oggi, di 8mila arresti e oltre 240 morti in un mese di proteste, ultima dei quali la giovanissima Asra Panahi, morta a soli 16 anni in seguito a un pestaggio dovuto al suo rifiuto a cantare l’inno in onore dell’ayatollah Khamenei” prosegue Gruppioni.
“Decessi che il regime continua ad attribuire a pregresse, inesistenti malattie di queste ragazze che sono invece, tragicamente, autentiche giovani martiri della libertà. Particolare ulteriormente grave e inaccettabile di una vicenda che merita una attenzione continua e mirata soprattutto da chi, come donna, è stata eletta anche in rappresentanza di tutte quelle donne che subiscono senza avere voce”, aggiunge l’esponente di Azione.
“Per tutti questi motivi – conclude Gruppioni – credo sia una volta di più giusto e opportuno, all’inizio della nuova legislatura, la prima che purtroppo, da venti anni a questa parte, vede un calo della rappresentanza femminile, manifestare chiaramente questo impegno affinché diventi istituzionale e dia con chiarezza al nuovo governo la linea di una parte consistente della rappresentanza parlamentare su un tema spartiacque tra un passato da archiviare e un futuro per la libertà, il rispetto e la dignità universali delle donne che non può attendere oltre”.