IRAN. Sarà processato per spionaggio il corrispondente del Washington Post Jason Rezaian

Notizie Geopolitiche –

rezaian jason con salehi yeganehApprofittando delle trattative in corso sul nucleare iraniano, il presidente degli Stati Uniti, Barak Obama, era tornato a chiedere lo scorso 20 marzo la liberazione di quattro cittadini statunitensi detenuti nella Repubblica Islamica dell’Iran, quasi tutti con l’accusa di spionaggio.
I casi più controversi sono quelli di Saeed Abedini e di Jason Rezaian: il primo è un pastore cristiano di 35 anni arrestato nel 2012 con l’accusa di aver attentato alla sicurezza dello Stato in quanto avrebbe organizzato riunioni cristiane in case private, anche se più probabilmente è stato perseguito in quanto musulmano convertito, dal momento che la Costituzione iraniana riconosce la libertà di credo religioso. Il secondo è un cronista del Washington Post, in carcere da nove mesi senza che fino a poco fa se ne conoscesse il motivo: si trovava in Iran con la moglie Yeganeh Salehi, anche lei arrestata e poi rilasciata su cauzione.
Oggi Leyla Ahsan, legale di Rezaian, ha annunciato che il corrispondente del Washington Post sarà processato per spionaggio e per altri tre capi di imputazione, tra i quali “collaborazione con un paese ostile”, per quanto non esista “alcuna prova che lo giustifichi”.
L’altro cittadino Usa in carcere in Iran è il 32enne Amir Hekmati, detenuto da tre anni poiché ritenuto una spia della Cia; non si hanno invece notizie di Robert Levinson, ex agente Fbi scomparso nel 2007 sull’isola di Kish, dove stava svolgendo una missione sotto copertura per la Cia.

Nella foto: Jason Rezaian con la moglie Yeganeh Salehi.