Iran. Si prepara la risposta all’attacco israeliano contro la rappresentanza diplomatica di Damasco

di Shorsh Surme

Il leader supremo dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei, ha presenziato ai funerali dei membri dell’IRGC, i Guardiani della Rivoluzione, uccisi nell’attacco aereo israeliano a Damasco lo scorso 1 aprile. Nel clima crescente di tensioni gli Stati Uniti hanno messo in guardia l’Iran dall’attaccare le truppe e le basi statunitensi in Medio Oriente, ma è evidente che Teheran sta pianificando la sua reazione all’accaduto.
Il vice capo dello staff del presidente iraniano, Mohammad Jamshidi, ha reso noto il 5 aprile che l’Iran aveva avvertito Washington di “stare lontano” da Israele per non rischiare di essere “attaccato”, e lo stesso ha riferito che “In risposta gli Stati Uniti hanno chiesto all’Iran di non prendere di mira le strutture statunitensi”.
Un attacco israeliano ha distrutto il 1 aprile un edificio che ospitava la sezione consolare dell’ambasciata iraniana nella capitale siriana di Damasco, causando la morte di sette alti ufficiali del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica (IRGC), tra cui due generali. Morti anche 5 funzionari.
Israele, come da sua solita politica, non ha commentato l’accaduto, ma a caldo Khamenei ha promesso ritorsioni, giurando che Israele sarà “punito per mano dei nostri uomini coraggiosi”. Il comandante in capo dell’IRGC, il maggiore generale Hossein Salami, ha ribadito la minaccia il 5 aprile.
Il generale Mohammad Bagheri, capo di stato maggiore congiunto dell’Iran, ha detto alle persone in lutto riunite per il funerale del generale Mohammad Zahedi a Isfahan che l’Iran deciderà quando e come organizzare una “operazione” di vendetta. Zahed iera il comandante di grado più alto ucciso nell’attacco del 1 aprile.
La CBS News ha riferito che l’intelligence statunitense ha indicato che Teheran sta pianificando un attacco che coinvolge un misto di droni Shahed e missili da crociera. L’obiettivo e i tempi sono sconosciuti, ma colpire una struttura diplomatica israeliana sarebbe una risposta proporzionata, afferma il rapporto.
Almeno 18 membri iraniani dell’IRGC, compresi generali, sono stati uccisi negli attacchi israeliani in Siria dall’inizio di dicembre. L’Iran ha promesso di vendicarli, ma non si è ancora mosso. Intanto cresce la pressione dell’opinione pubblica nazionalista iraniana per un’azione immediata.