IRAQ. Fallita l’elezione del presidente del Parlamento. I curdi bloccati dal “maltempo”

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iraq parlamentoE’ caos nel Parlamento di Baghdad, dove le forze sunnite e quelle sciite non riescono ad accordarsi sull’elezione del presidente della Repubblica, del Primo ministro e del presidente della Camera, nonostante il quorum. Il tutto mentre mezzo paese è in mano ai qaedisti dell’Isil e un po’ ovunque continuano gli atti di violenza.
Alla votazione non erano presenti i deputati del Kurdistan, ufficialmente perchè impediti dal mantempo, ma più probabilmente perchè il presidente della Regione autonoma, Massoud Barzani, non vuole perdere l’occasione di aver cacciato da Kirkuk gli jihadisti, di aver allacciato importanti rapporti per fornire di petrolio la Turchia e Israele e di dare continuamente aiuto in modo esemplare ai molti profughi iracheni e siriani, per spingere per l’autodeterminazione.
E se nel Kurdistan le cose funzionano in un certo modo, nel resto dell’Iraq al caos generale si somma quello politico: come ha spiegato in una conferenza stampa Raad Aldhlki, deputato della Coalizione delle forze nazionali, di orientamento sunnita, “eravamo presenti alla seduta e pronti a sostenere il candidato Salim al-Jubouri” per la presidenza del Parlamento, che però è stato rifiutato dalla formazione sciita Alleanza nazionale, a causa delle divergenze sul futuro capo del governo.
L’attuale dirigenza dell’Iraq, fra i quali il premier Nouri al-Maliki, è sciita.
Al presidente ad interim del Parlamento, Medhi al-Hafez, non è restato altro da fare che indire una nuova seduta per il 15 luglio.