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Il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif si è recato a Baghdad per una visita non ufficiale ed incontrare il collega iracheno Hoshyar Zebari: scopo dell’incontro è quello di fare il punto sull’emergenza che ha investito il paese.
Sempre più notizie danno di una cooperazione ufficiosa dell’Iran nella lotta contro l’Isil con l’invio di fondi in’Iraq e operazioni di intelligence; tuttavia oggi la tv panaraba qatarina al-Jazeera ha riferito che centinaia di soldati iraniani hanno preso parte ad un’operazione congiunta in Iraq in appoggio alle forze curde per riprendere la città di Jalawla nella provincia di Diyala, conquistata dai miliziani dello Stato islamico.
Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Marzieh Afkham, ha respinto quanto affermato su “qualsiasi presenza militare iraniana in Iraq”, anche se l’agenzia ufficiale Irna ha riportato che “Teheran segue da vicino gli sviluppi della crisi irachena e prende in considerazione la cooperazione con il governo iracheno”.
La città di Jalawla dista meno di 30 km dal confine iraniano e si trova in una posizione strategica importante: fonti dei peshmerga curdi hanno riferito che la città era circondata da giorni, ma che non era possibile procedere a causa degli intensi bombardamenti.
Dagli Stati Uniti Reza Marashi, uno dei leader del Consiglio nazionale iraniano-americano (oppositore al regime di Teheran), ha dichiarato ad al-Jazeera che “in passato l’Iraq era una zona dove tutti questi paesi combattevano tra di loro, in modo aperto o nascosto, per cui è molto interessante notare che i governi arabi e occidentali oggi non si fanno problemi a collaborare con l’Iran per lo stesso obiettivo”.
La dichiarazione di Marashi si presta a facile strumentalizzazione di al-Jazeera, media con base in un paese che, notoriamente, sostiene sia i gruppi di jihadisti che le formazioni politiche ad essi collegate.
Nella foto: il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif
