Isole Salomone. Elezioni generali senza un chiaro vincitore

di Alberto Galvi

Una settimana fa gli abitanti delle Isole Salomone hanno votato per le elezioni generali. I risultati non hanno prodotto alcun chiaro vincitore, lasciando il primo ministro filo-cinese Manasseh Sogavare in difficoltà per formare una coalizione di maggioranza. Il partito OUR (Partito Proprietà, Unità e Responsabilità) di Sogavare ha vinto 15 dei 50 seggi nel Parlamento nazionale, mentre i principali partiti di opposizione ne hanno ottenuti 20, gli indipendenti e i micro-partiti complessivamente 15.
Questa elezione è stata la prima da quando Sogavare ha spostato i rapporti diplomatici da Taipei a Pechino nel 2019 e successivamente ha concordato un controverso patto di sicurezza con la Cina, che hanno provocato a rivolte economicamente rovinose nella capitale Honiara alla fine del 2021. La campagna elettorale è stata incentrata sui rapporti con la Cina, ma per gli abitanti le questioni centrali erano il costo della vita, la salute e l’istruzione.
Il primo ministro Sogavare è stato rieletto di misura, e il suo partito OUR ha il sostegno di due partiti e corteggerà gli indipendenti, sostenendo che i partiti di opposizione sono divisi su chi avrebbero sostenuto come primo ministro
Il leader del partito Unito Peter Kenilorea Jr, che ha promesso di ripristinare i legami con Taiwan, e il leader del Partito dell’Alleanza Democratica Rick Hou hanno parlato di “situazione complessa”. Kenilorea Jr ha detto che il suo partito, che ha vinto sette seggi, si allineerà con gruppi simili nei temi principali. La coalizione CARE ha 13 seggi, ed è composta dal Partito Democratico delle Isole Salomone di Matthew Wale, U4C, e dal Partito dell’Alleanza Democratica dell’ex primo ministro Rick Hou.
Su invito del governo di Sogavare, le forze di polizia e di difesa di Australia, Nuova Zelanda, Papua Nuova Guinea e Fiji stanno fornendo assistenza per la sicurezza interna al fine di scongiurare disordini.