Kenya. Il Parlamento dispiega un migliaio di agenti di polizia ad Haiti, ma l’alta Corte ne ritarderà l’invio

di Alberto Galvi

La partecipazione del Kenya alla missione sostenuta dalle Nazioni Unite per Haiti, paese immerso nel caos della violenza delle bande, ha ottenuto l’approvazione del Parlamento. Prevede il dispiegamento di un migliaio di agenti di polizia nello Stato caraibico con lo scopo di contrastare il potere delle bande, che controllano l’80 per cento della capitale, e ridurre il numero di crimini, che hanno raggiunto livelli da record. Le questioni chiave nel dibattito riguardavano chi avrebbe finanziato lo spiegamento e quali giustificazioni ci fossero per inviare forze di sicurezza ad Haiti, a migliaia di chilometri dal Kenya. Il Kenya dispiegherà gli ufficiali ad Haiti solo se i finanziamenti e le attrezzature saranno pagati dagli stati membri delle Nazioni Unite. Burundi, Ciad, Senegal, Giamaica e Belize hanno tutti promesso truppe per la missione multinazionale.
Le bande di Haiti hanno continuato a diventare più potenti dall’assassinio del presidente Jovenel Moïse nel luglio 2021, e il numero di rapimenti e omicidi continua a crescere. Oltre un anno fa, il primo ministro di Haiti ha chiesto l’aiuto internazionale per l’insicurezza legata alle bande criminali.
Lo scorso 3 ottobre il Consiglio di sicurezza dell’ONU ha approvato una risoluzione redatta dagli Stati Uniti che autorizza il dispiegamento della forza per un periodo iniziale di un anno, con una revisione dopo nove. A settembre l’amministrazione del presidente statunitense Joe Biden ha promesso di fornire la logistica e 100 milioni di dollari per sostenere la forza guidata dal Kenya.
L’Alta corte del Kenya ha esteso gli ordini che bloccano il dispiegamento di agenti di polizia: il giudice dell’Alta corte Chacha Mwita emetterà una sentenza il 26 gennaio, ritardando di fatto l’invio delle forze di polizia. Il dispiegamento è stato bloccato per la prima volta dall’Alta corte di Nairobi l’ottobre scorso.