La crisi ucraina favorisce i rapporti Azerbaigian-Turkmenistan

di Giuliano Bifolchi

pipelineLa crisi ucraina e il “raffreddamento” dei rapporti tra l’Unione europea e la Federazione Russa stanno creando una notevole opportunità per il rafforzamento dei rapporti dell’Azerbaigian e del Turkmenistan e per la loro affermazione nel mercato energetico europeo.
Le relazioni tra i due stati durante il periodo post-sovietico erano state minate dalle dispute sorte sui giacimenti petroliferi di Azeri/Omar, Chirag/Osman e Kyapaz/Serdar le quali avevano rappresentato un vero ostacolo per il progetto Trans-Caspian Pipeline (TCP), perseguito da Bruxelles, il cui fine è quello di trasportare il gas naturale turkmeno all’interno del mercato europeo passando attraverso l’Azerbaigian.
Il progetto TCP potrebbe però tornare alla ribalta in questo periodo di crisi e di tensione tra Unione europea e Russia; Bruxelles, con l’idea di rendersi maggiormente indipendente dal gas naturale russo, ha oramai da tempo posto il proprio interesse sulle risorse energetiche di Baku, le quali potranno affluire sul mercato europeo grazie al progetto Trans-Adriatic Pipeline (TAP) il cui terminale ultimo verrà posto in Italia meridionale, e con l’obiettivo di perseguire la propria strategia di sicurezza energetica sta producendo notevoli sforzi per favorire il miglioramento delle relazioni azero-turkmene grazie anche al supporto fornito dagli Stati Uniti.
Alla fine del 2013, prima che la crisi ucraina raggiungesse il suo apice, Dennis Daniilidis, direttore della missione dell’Unione Europea ad Ashgabat, aveva dichiarato che un accordo tra Azerbaigian e Turkmenistan era vicino al suo completamento. A gennaio invece Baku aveva inviato il proprio leader spirituale Sheikh Allahshukur Pashazade nella capitale turkmena per recapitare una lettera del presidente Ilham Aliyev al leader del Turkmenistan Gurbanguly Berdimuhamedov, preambolo della telefonata intercorsa tra le parti lo scorso marzo nella quale i due presidenti avevano discusso la possibilità di visite ufficiali.
Lo scorso 2 aprile, inoltre, il ministro degli Esteri turkmeno Rashid Meredov aveva effettuato una visita ufficiale a Baku incontrando la controparte azera Elmar Mammadyarov ed il presidente Ilham Aliyev. Al termine della visita Mammadyarov aveva espresso soddisfazione e positività per l’incontro mentre il presidente Aliyev aveva descritto le relazioni azero-turkmene in via di sviluppo e fondate su radici etniche e storiche antiche e sulla cooperazione congiunta in diversi campi.
Secondo quanto riportato da Azernews il 21 aprile, Baku ed Ashgabat hanno preso in esame la cooperazione nel settore petrolifero e del gas naturale anche durante la visita della delegazione azerbaigiana in Turkmenistan guidata dal presidente della State Oil Company of the Azerbaijan Republic (SOCAR) Rovnag Abdullayev. Il presidente della SOCAR ha incontrato sia il ministro degli Esteri turkmeno Meredov, con il quale sono state discusse le possibilità di rafforzamento della amicizia e cooperazione tra i due paesi e lo sviluppo delle relazioni bilaterali, in particolare quelle riguardanti il settore energetico, e sia il presidente turkmeno Berdimuhamedov per porgere i saluti ufficiali di Aliyev.
Martedì 22 aprile si è svolto a Mosca l’incontro dei ministri degli Esteri dei paesi che si affacciano sul Mar Caspio (Azerbaigian, Kazakhstan, Russia, Turkmenistan, Iran) per discutere la convenzione finale sullo suo status legale; al termine dell’incontro il ministro degli Esteri dell’Azerbaigian Elmar Mammadyarov ha espresso positività nelle relazioni con il Turkmenistan dichiarando che i due paesi non hanno problemi per quel che concerne il Mar Caspio e le dispute che si sono andate a creare durante gli anni.
Il miglioramento dei rapporti nell’ultimo anno tra i due stati è stato evidenziato anche dalla crescita dello scambio commerciale: la Commissione Statale delle Dogane dell’Azerbaigian ha infatti affermato che il commercio tra Baku ed Ashgabat ha registrato un valore pari a 88.15 milioni di dollari nel 2013; più della metà di questo volume è dovuto alle importazione dei prodotti turkmeni nello stato caucasico il quale è pari a 48.3 milioni di dollari, valore superiore alle esportazioni azere in Turkmenistan attestate a 38.85 milioni di dollari.
Tale avvicinamento tra i due paesi del Mar Caspio rappresenta una minaccia per la Russia intenzionata a non perdere il suo status privilegiato di fornitore di gas naturale dell’Europa; per questo motivo Mosca potrebbe far leva sulla sua influenza sull’Armenia per quel che concerne il conflitto del Nagorno-Karabakh e “destabilizzare” la regione facendo rallentare l’ascesa dell’Azerbaigian nel del mercato energetico mondiale. Probabilmente il viaggio del presidente armeno Serzh Sargsyan ad Ashgabat avvenuto l’8-9 aprile ha significato anche questo.
In contemporanea (9 aprile) il presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev ha effettuato una visita ufficiale a Tehran incontrando la controparte Hassan Rouhani con l’intento di migliorare le relazioni tra i due paesi favorite non solo dalla vicinanza ma anche dalle radici storiche, etniche, culturali e religiose comuni. Il presidente iraniano aveva inoltre dichiarato che il paese era pronto a cooperare con l’Azerbaigian per implementare i progetti energetici, come la costruzione di centrali elettriche, con l’intento di favorire gli investimenti di entrambe le parti nel del settore privato.
La crisi ucraina, quindi, ha dato il via ad un vero “gioco strategico” per quel che concerne le esportazioni delle risorse energetiche (gas naturale nello specifico) coinvolgendo quindi i paesi del Mar Caspio in modo diretto; Azerbaigian e Turkmenistan vengono visti da Bruxelles come reali partner commerciali futuri e come il “grimaldello” per liberare l’Unione europea dalla morsa russa e per questo motivo un loro avvicinamento è auspicato, mentre Russia ed Iran potrebbero fungere da antagonisti a questo progetto ostacolando la realizzazione di gasdotti attraversanti il Caspio attraverso le dispute dello status legale e attraverso la loro influenza sulle dinamiche regionali.