La missione in Ucraina dell’italiana nave Elettra potrebbe mettere a rischio i rapporti con la Russia

di Giovanni Caprara

nave elettra grandeLa condotta di equilibrio sostenuta dalla Farnesina nella crisi in Ucraina, è valsa all’Italia il riconoscimento ufficiale dell’Ocse come mediatore. Ma l’atto politicamente sensibile del Governo Renzi di inviare la nave da supporto polivalente “Elettra” nel Mar Nero, sarà destinato a conferire una diversa connotazione alla partecipazione italiana ai tentativi di ristabilire l’ordine in Ucraina.
Con la definizione di “supporto polivalente” si intende spionaggio elettronico, o meglio Elint, acronimo di electronic signals, una specializzazione del Sigint, signal intelligence. È l’attività di raccolta di informazioni con l’intercettazione e l’analisi dei segnali emessi da persone o apparati elettronici o anche della combinazione di questi.
Le operazioni Sigint si avvalgono di strumenti di criptoanalisi e la raccolta dati è incentrata ai sistemi di difesa avversari.
Pertanto: radar guidamissili, batterie anti aeree, radar di puntamento e scoperta ed ancora unità di superficie e postazioni comando ubicate a terra od in volo. La metodologia è imperniata sulla identificazione dei segnali captati e della loro successiva catalogazione. Si confrontano i parametri raccolti con le banche dati ed in caso di riscontri negativi, l’emittente ed il contenuto vengono classificati come nuovi. La finalità principale è quella di acquisire l’esatta posizione dei sistemi d’arma e delle postazioni di comando e controllo avversarie, in tal modo da agevolare i decisori nell’evitare i siti strategici nemici dotando gli incursori delle contromisure elettroniche più adatte, od agevolando l’elusione dei radar di scoperta avversari con i sistemi di jamming più idonei. Naturalmente, gli strateghi potranno considerare l’opzione di eliminare i sistemi di difesa con un attacco preventivo.
L’Elint è valutata come la migliore applicazione nella dottrina della guerra net-centrica. Nave Elettra è una unità della MMI, classificata come Nuova Unità Polivalente di Supporto, equipaggiata per assolvere compiti di supporto elettronico, di comandi complessi e multiforze. Entrerà nel Mar Nero il 15 giugno p.v. dove permarrà per un massimo di 21 giorni, come previsto dalla Convenzione di Montreaux, che limita la navigazione in quelle acque alle unità da battaglia non appartenenti alle nazioni rivierasche.
Al momento nessuna dichiarazione al riguardo è trapelata dal Governo italiano e dal Copasir. La missione è stata dissimulata dalla richiesta di transito presentata dalla MMI alle autorità turche, alle quali devono essere segnalate le navi che desiderano transitare negli stretti del Bosforo e Dardanelli.
Nave Elettra, probabilmente, avrà la finalità di intercettare le forze militari russe e le milizie secessioniste filo russe nel Donbas. Questo per agevolare le possibili azioni militari contro la popolazione russofona dell’Ucraina orientale e distruggere, interdire, degradare ed usurpare le reti di mappature delle forze di Donetsk e Lugansk, attuando quello che è definito come il conflitto asimmetrico dell’informatica, che risultata essere una minaccia tecnologica e geopolitica: una testa di ponte digitale, da cui i dati indebitamente rilevati verrebbero trasferiti sotto il controllo dell’Alleanza Atlantica.
Di fatto, se la notizia sarà confermata, avrà un impatto negativo sulla credibilità dell’Italia come mediatore e porrà l’Esecutivo in grave imbarazzo a causa del grossolano tentativo di nascondere la missione di nave Elettra. In conclusione potrebbe incrinare i rapporti con la Russia.

Numero: A5340
Nome: Elettra
Anno: 2003
Base: La Spezia
Costruttore: Fincantieri presso Riva Trigoso (GE) e Muggiano
Dimensioni: 93 metri x 15,5 m x 4,83 m
Dislocamento: 2.960 tonn. a pieno carico
Propulsione: sistema diesel-elettrico basato su 2 generatori diesel GMT Wärtsilä-CW 12V200 da 2.785 KVA, 2 motori elettrici di propulsione a magneti permanenti (MEMP) ABB da 1.500 KW ciascuno. Il particolare sistema di propulsione impiegato durante la navigazione e l’impianto di stabilizzazione installato di tipo passivo a cassa flume permette all’unità di avere una segnatura acustica estremamente ridotta. Sono infine presenti due diesel generatori ISOTTA-FRASCHINI di porto da 700 KW ciascuno e un generatore elettrico di emergenza.
L’impianto di governo è composto da due timoni Rolls Royce, manovrabili in maniera indipendente, e di due eliche a pale fisse riportate.
Autonomia: 8.000 miglia alla velocità di crociera di 12 nodi
Velocità: 16 nodi massima
Equipaggio: varia a seconda della missione, tipico 30 militari e 65 specialisti e tecnici
Compiti: il compito principale dell’unità è il SIGINT (Signal Intelligence), ovvero quello di intercettare, analizzare e valutare segnali radio ed emissioni elettromagnetiche al fine di ricavarne informazioni da fornire all’intelligence, alla squadra navale e/o a supporto di operazioni speciali. Grazie alla ridotta segnatura acustica è in grado di avvicinarsi ad obiettivi sensibili senza farsi notare, intercettare le informazioni e riferire. Ulteriori compiti sono la sorveglianza marittima e svariati compiti scientifici quali investigazioni del fondale marino e ricerca idro-oceanografica ed acustica subacquea.
Armamenti: 2 mitragliere OtoBreda-Oerlikon KBA 25/80.
Radar: 2 radar in banda-X, radar di navigazione in banda I
Mezzi di sollevamento e maneggio: 1 gru da 180 tonn, 1 gru da 55 tm e 2 gru per imbarcazioni di servizio
Sistema di navigazione: EM registro di bordo, Ecosonda, 2 girobussole, Pilota automatico, sistema di distribuzione dati nave, Sistema di comunicazione GMDSS
Programma/cronistoria: nave basata su una rielaborazione del vecchio progetto dell’unità per ricerche della NATO “Alliance” costruita per il Saclant Underwater Research Center, sempre realizzato da Fincantieri. La nave è stata orditata il 1 dicembre 1999, il taglio della prima lamiera è avvenuto nel marzo del 2000 e il varo è avvenuto il 24 luglio 2002. E’ la prima unità di superficie ad essere dotata di una propulsione con motori elettrici a magneti permantenti. E’ stata consegnata (commisionata) alla Marina Militare il 2 aprile 2003 alla presenza della Principessa Elettra Marconi mentre la bandiera di combattimento è stata consegnata il 7 ottobre 2005 a Gaeta,
Curiosità: è considerata una tra le navi della Marina con la più alta presenza femminile; a tal fine può ospitare fino a 28 militari donne di cui 4 Ufficiali, 8 Sottufficiali, 8 Sergenti e 8 del ruolo truppa. Ciò anche in virtù del fatto di essere stata costruita dopo l’istituzione del servizio militare femminile.
L’ammiraglio Biraghi ha dichiarato alla cerimonia del 7 ottobre 2005: “La nave non ha missili né cannoni, tranne quelli per autodifesa, ma (…) è dotata di occhi e orecchie giusti per guardare e sentire lontano”
Costi: 207 M€, di cui 40,8 M€ per la piattaforma navale con completamento nel 2006.

* La voce è confluita nella voce sistemi C4I componente interforze