La Nigeria pronta per un nuovo satellite: cooperazione con Bielorussia e Cina

di Valentino De Bernardis

Nigeria satellite grandeUn grande passo per il governo di Abuja, un grande passo per il continente africano. Con questo motto si è chiuso il 2015 della Nigeria, con l’ufficialità della firma di un contratto con la Bielorussia per la fornitura di tecnologia per la comunicazione satellitare, in particolare per quanto riguarda la possibile di fornire in-orbit test (IOT) e lo carrier spectrum monitoring (CSM). La vittoria del bando internazionale, sbaragliando la concorrenza di altri paesi con maggiore esperienza del settore, pone di fatto la Nigeria tra gli attori principali nel campo delle comunicazioni satellitari mondiali.
A rilanciare la notizia è stata la Nigerian Communications Satellite (NIGCOMSAT), compagnia di importanza strategica per lo sviluppo del paese, sotto completo controllo del ministero federale delle Comunicazioni, guidato nel gabinetto Buhari da Abdur-Raheem Adebayo Shittu. Sarà lo stesso ministro a guidare la delegazione nigeriana il prossimo 15 gennaio al lancio del progetto Belintersat-1 in Bielorussia.
Un progetto di importanza strategica nel breve e medio periodo per la Nigeria sotto tre punti chiave:
I) Economica – il progetto della durata di quindici anni assicura ad Abuja ricavi spalmati nel tempo;
II) Sviluppo regionale – la NIGCOMSAT sarebbe in grado di fornire una maggiore quantità di servizi a banda larga e comunicazione protette a diversi stati africani (Ghana, Camerun, Costa d’Avorio, Mali ecc.);
III) Immagine – il governo Buhari potrà puntare su questo importante risultato per mostrare agli investitori internazionali il completo cambio di marcia del paese rispetto al suo predecessore.
Affinché il progetto satellitare bielorusso andasse a buon fine, importantissimo è stato il sostegno del governo di Pechino, che attraverso la China Great Industries Corporation (CGWIC) fornirà la piattaforma satellitare DFH-4. Impegno cinese che è stato altresì fondamentale per la vittoria della Nigeria del bando internazionale, rafforzando i rapporti già di per sé profondi tra Pechino e Abuja; non è una coincidenza difatti che il governo nigeriano abbia avviato i negoziati con la China Export-Import Bank per ottenere i finanziamenti necessari alla costruzione di due satelliti (NigComSat-2 e NigComSat-3) per un totale di $700 milioni.
In conclusione la firma del contratto di fornitura di tecnologia per la comunicazione satellitare rappresenta una conquista storica per il continente africano, trasformando l’industria aerospaziale nigeriana in un precursore del settore a livello regionale.
A completare l’ottimo inizio anno del governo di Abuja sono giunte le dichiarazioni del Direttore Operativo del Fondo Monetario Internazionale, Christine Madeleine Odette Lagarde, che da lunedì 4 gennaio è impegnata in visita ufficiale in Nigeria, ha tenuto a sottolineare come la Nigeria non necessiti di alcun prestito da parte del FMI. Sottintendendo pieno fiducia nell’operato dell’esecutivo nigeriano nonostante la congiuntura economica sfavorevole di cui hanno sofferto i paesi dipendenti dalle esportazioni di idrocarburi (la commercializzazione di idrocarburi rappresenta circa il 90% delle esportazioni nazionali e l’80% delle entrate fiscali).
Sono state dichiarazioni di facciata quelle di Christine Lagarde? Forse si, ma di certo le sue parole rappresentano una buona iniezione di fiducia per la più grande economia d’Africa, consapevole di dover affrontare un 2016 tutt’altro che semplice.

@debernardisv
Le opinioni espresse in questo articolo sono a titolo personale
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