La stupidità di coprire le statue: nudi anche in Iran. E Rohani dà al papa immagini “proibite”

di C. Alessandro Mauceri –

rohani papa francesco dono grandeMentre in Italia non si placano le (giustificate) polemiche per la decisione di coprire alcune statue in occasione della sua visita, il premier iraniano Hassan Rohani ha attraversato la frontiera e si è recato in Francia.
La scia di polemiche lasciata in Italia riguarda prima di tutto l’”accoglienza” organizzata dallo staff del premier Matteo Renzi. A cominciare dalla sede degli incontri (perché un sito con tante statue raffiguranti nudi?). E poi, perché tanta cura certosina nel coprire queste statue quando, come ha confermato l’iraniano Ehsan Soltani, analista di Notizie Geopolitiche e amante dell’arte, nei musei di questo paese non mancano statue e altre opere d’arte raffiguranti persone senza abiti?
Nessuno ha detto niente durante la visita di Hassan Rohani in Vaticano: anche qui vi sono decine di affreschi raffiguranti persone in abiti succinti. Per di più il libro che Rohani ha regalato a papa Francesco è pieno di miniature che mostrano scene in cui si usa il vino (che in Iran è proibito) e anche scene romantiche che, per la legge islamica, non sono consentite in pubblico. Secondo Soltani, il gesto di regalare un libro come questo al papa rivestiva il significato di essere donato da una persona di area politica moderata, qual’è il presidente iraniano.
Chiari segni colti da molti, fuorché dalla parte italiana. Ma anche dalla piazza le proteste sono state poche ed insignificanti: dove erano i movimenti di lotta per i diritti civili, all’arrivo del leader di un paese che è ai primi posti per esecuzioni capitali?
Giunto in Francia, Rohani ha ricevuto un’accoglienza ben diversa da quella che ha trovato in Italia. Il movimento delle Femen ha organizzato manifestazioni plateali per denunciare le impiccagioni che avvengono in Iran: da quando è salito al potere Rohani, nel giugno 2013, sono state ben 2.277 le esecuzioni capitali (fonte: Nessuno tocchi Caino) e in alcuni casi si è trattato anche di minori (o che lo erano quando avevano commesso il reato) e di condannati a morte per “reati politici” (ovvero aver manifestato contro il regime).
arte iran fuoriIl premier iraniano si è detto pronto “a voltare pagina nei rapporti con la Francia” e, per dimostrarlo, così come ha fatto in Italia, ha incontrato una ventina di aziende francesi con cui firmare contratti. Tutto ciò non è bastato, come ha dichiarato Associated Press (Ap), ad impedire alla Francia di chiedere ai propri partner di “pensare” a nuove sanzioni contro Teheran a causa dei recenti test missilistici. Una richiesta che secondo Ap è stata formalizzata la settimana scorsa durante il Consiglio dei ministri degli Esteri dei 28, solo pochi giorni dopo la revoca delle sanzioni per il programma nucleare. Una notizia, quella diffusa dall’agenzia di stampa francese che, però, non è stata confermata da fonti dell’Ue.
Anche la stampa francese ha accolto Rohani in modo ben diverso da come è avvenuto in Italia. Non sono mancati alcuni commenti polemici sulla “doppia faccia” dell’Iran, che mentre si apre all’occidente sotto il profilo della collaborazione economica, al proprio interno rimane un paese sul quale permangono seri dubbi circa il rispetto dei diritti umani. Per questo motivo poco prima dell’inizio degli incontri all’Eliseo più di 60 deputati della maggioranza e dell’opposizione francese hanno inviato una lettera aperta al presidente François Hollande in cui si chiedeva fermezza e coerenza di fronte al presidente iraniano in tema di diritti umani. Fonti del governo francese hanno risposto che la questione dei diritti umani non è stata ignorata, ma che non è oggetto di prese di posizione pubbliche durante la visita.
E, come in Italia ci si è precipitati a coprire le statue per non infastidire l’ospite, in Francia per non ledere la sensibilità dell’ospite facendogli trovare del vino a tavola, il quale è proibito dal Corano ma obbligatorio secondo il protocollo delle cene ufficiali in Francia, la cena ufficiale è stata “trasformata” in una “merenda di Stato”, tenuta nel pomeriggio. Ovviamente, senza vino o alcolici di alcun tipo, bensì con croissant e succo d’arancia.