Silvia Boltuc * –
Mercoledì 6 settembre 2023, presso la residenza dell’ambasciatore della Repubblica Islamica dell’Iran a Roma, Mohammad-Reza Sabouri, ha avuto luogo un incontro tra i rappresentanti di diverse aziende italiane attive nei settori igienico e farmaceutico, agricolo e alimentare, minerario, petrolchimico, edilizio stradale e delle infrastrutture. Nel corso dell’incontro alla presenza del diplomatico iraniano si è discusso dei problemi relativi alla cooperazione fra i due paesi.
Sabouri ha evidenziato le potenzialità di una più stretta collaborazione fra l’Italia e l’Iran e quali siano i settori più promettenti in tal senso: l’energia, l’agricoltura, il turismo, nonché l’industria igienica e farmaceutica.
Gli imprenditori italiani hanno più volte mostrato interesse per l’enorme mercato inesplorato iraniano e le sue opportunità di investimento. L’ambasciatore della Repubblica Islamica dell’Iran in Italia ha dimostrato un approccio molto pragmatico nel manifestare la sua disponibilità a facilitare la cooperazione tra le imprese iraniane e italiane compatibilmente con i limiti imposti dalle sanzioni.
Nonostante le difficoltà legate al regime di sanzioni applicate dall’Occidente al Paese, infatti, l’Iran sta divenendo sempre più un polo attrattivo per i corridoi di transito e trasporto e gli investimenti dai paesi euroasiatici. Dall’Asia centrale al Caucaso fino all’India, tutti gli attori chiave della regione guardano con interesse all’Iran ed alla sua posizione strategica. Oltre ad una geografia particolarmente vincente, la Repubblica Islamica dell’Iran è ricca di risorse naturali, non ultima il gas che potrebbe dare un importante contributo al fabbisogno energetico europeo. La sua lunga costa sul Golfo Persico e i diversi porti dislocati nell’area consentono il trasporto di beni e di idrocarburi anche lungo i corridoi marittimi, avendo il Paese accesso diretto alle acque internazionali.
Per favorire un clima di investimenti proficuo per gli attori internazionali, l’Iran ha creato diverse zone economiche speciali e zone commerciali-industriali franche ed è entrato a far parte di organizzazioni internazionali come l’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO) ed i BRICS che dovrebbero rendere più facile a Teheran stabilire dei commerci nonostante la sua esclusione dal circuito SWIFT.
Oltre ad attrarre investimenti nell’industria iraniana, il Paese mira a configurarsi come meta per il turismo internazionale. Con i suoi circa 1.650.000 chilometri quadrati (oltre cinque volte l’Italia), l’Iran offre una incredibile varietà di paesaggi e climi che potrebbero attrarre anche i turisti europei e contribuire alla rinascita di una economia duramente colpita da oltre quattro decadi di sanzioni. Negli ultimi anni, infatti, la nazione mediorientale sta spingendo, parallelamente alla sua strategia geopolitica, una diplomazia culturale che punta a far conoscere l’eredità millenaria del Paese, dall’antica Persia alla Repubblica Islamica odierna, passando per il cibo e le espressioni artistiche.
Non meno interessante del più noto settore petrolchimico risulta essere il settore agricolo, con prodotti di eccellenza come i pistacchi che potrebbero rappresentare una interessante voce dell’export iraniano verso i mercati nostrani.
L’incontro dimostra che l’Italia si può configurare tra i paesi occidentali come uno tra i più promettenti tra quelli del panorama europeo per quel che riguarda lo sviluppo della cooperazione economico-commerciale e culturale con l’Iran. Se le sanzioni rappresentano un deterrente per il futuro delle relazioni tra Roma e Teheran, è anche vero che più volte la parte iraniana ha confermato la volontà e interesse a migliorare i rapporti con l’Italia, in special modo quelli inerenti agli scambi commerciali e le possibilità di investimento.
* Articolo in media partnership con SpecialEurasia.