Lesotho. Elezioni generali il prossimo 7 ottobre

di Alberto Galvi

In Lesotho si terranno le elezioni generali il 7 ottobre prossimo, a causa del fallimento della classe politica nell’approvare le riforme costituzionali destinate a porre fine ad anni di instabilità. I principali partiti che hanno contestato le elezioni includono l’ABC (Al Basotho Convention), il DC (Congresso Democratico) e il partito RFP (Revolution for Prosperity).
I legislatori eleggono poi il primo ministro, che di solito proviene dal partito che ha ottenuto la maggioranza nell’Assemblea nazionale da 120 seggi. Il Parlamento bicamerale è composto dal Senato con 33 membri non eletti dal popolo, che rimangono in carica per 5 mandati annuali, e dall’Assemblea nazionale, che conta 120 seggi di cui 80 membri eletti direttamente in collegi uninominali a maggioranza semplice e 40 eletti con rappresentanza proporzionale; i deputati durano in carica 5 anni. Tra il 2012 e il 2017 in Lesotho si sono tenute tre tornate elettorali che hanno portato a coalizioni litigiose e a instabilità politica.
Le elezioni sono state annunciate dopo che re Letsie III ha sciolto il Parlamento, anche se quest’ultimo non ha approvato una riforma elettorale volta a porre fine alla volatilità politica.
L’attuale Parlamento, eletto nel 3 giugno 2017, ha prodotto un governo guidato da Thomas Thabane, sostituito poi nel 2020 da Moeketsi Majoro. L’ABC ha scelto poi un altro leader, l’ex ministro della Salute Nkaku Kabi lo scorso febbraio.
Thabane è stato sostituito senza che il Parlamento fosse sciolto nel 2022. Il suo successore, Moeketsi Majoro, ha dichiarato lo stato di emergenza ad agosto dopo che i legislatori non hanno approvato due progetti di legge volti a porre fine alla volatilità politica in Parlamento. Il mese scorso la più alta Corte del Lesotho ha dichiarato incostituzionale il decreto di Majoro.
Le modifiche proposte avrebbero proibito ai legislatori entro i primi tre anni del loro mandato di cambiare appartenenza di partito. Le riforme avrebbero reso il re comandante delle forze armate, una mossa volta a impedire ai leader politici di intromettersi nei servizi di sicurezza. Dall’indipendenza del 1966 dal Regno Unito il Lesotho ha subito quattro colpi di Stato militari. Il paese è un regno montuoso di 2 milioni di persone interamente circondato dal Sudafrica.