L’Eurogruppo, ‘Mes senza condizioni’. Ma Conte non rinuncia ai Coronabond

Duro attacco in conferenza stampa a Salvini e Meloni, ‘dicono menzogne’. E sul Mes, ‘è stato approvato ne 2012, Meloni era ministro’. Ora la palla passa al Consiglio europeo del 23 aprile.

di Enrico Oliari

“La sfida è ambiziosa o non è”. Il premier Giuseppe Conte è intervenuto in serata con toni forti ribadendo l’intenzione dell’Italia di non rinunciare ai “Coronabond” per far fronte alla grave crisi economica. La videoriunione dell’Eurogruppo che si è protratta nella scorsa notte ha prodotto 23 punti ritenuti “deliberatamente vaghi” dal ministro delle Finanze olandese Woepke Hoekstra, il quale con il collega tedesco Olaf Scholz si è opposto alla creazione di un debito pubblico europeo, agli Eurobond appunto.
La parola chiave è tuttavia “strumenti innovativi”, ovvero misure temporanee e mirate ai costi conseguenti all’epidemia di Covid-19, una formula che, come ha osservato il premier, lascia uno spiraglio aperto ai tanto sospirati Eurobond, di cui però ancora la maggior parte delle cancellerie europee non ne vogliono sapere.
L’accordo dell’Eurogruppo contempla invece il ricorso ad un Mes, il meccanismo di stabilità europea, flessibile e senza condizioni, in grado di sostenere i sistemi sanitari, garantire liquidità alle imprese e finanziare i vari modelli di cassa integrazione.
Le varie misure su cui si sono trovati gli accordi dovrebbero disimpegnare 1.000 miliardi di euro, “un pacchetto di dimensioni senza precedenti” anche per prevenire “una divergenza tra le economie più colpite dal virus”, ha commentato il commissario europeo agli Affari economici Paolo Gentiloni.
E’ stato inoltre accolta favorevolmente e con l’invito ad agire subito la proposta della Bei, la Banca europea degli investimenti, di mettere a disposizione 25 miliardi di euro per le piccole e medie imprese, come pure l’idea della Commissione di istituire il Sure, un fondo per la cassa integrazione, del valore di 100 miliardi di euro.
Conte nella conferenza stampa di questa sera ha difeso il ministro italiano Roberto Gualtieri, duramente attaccato dai leader dell’opposizione Giorgia Meloni e Matteo Salvini, il quale ne ha pure chiesto le dimissioni: a loro avviso sarebbe reo di non essere riuscito ad incassare i Coronabond e di aver avallato il ricorso al Mes (peraltro istituito nel 2011 e sottoscritto dal governo Berlusconi dove Meloni era ministro). Per Conte “Gualtieri ieri ha fatto un gran lavoro”, mentre “Salvini e Meloni dicono menzogne: il Mes esiste dal 2012, non è stato istituito ieri o attivato la scorsa notte come falsamente e irresponsabilmente è stato dichiarato da Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Questo governo non lavora col favore delle tenebre: guarda in faccia gli italiani e parla con chiarezza”, mentre “Queste menzogne fanno male: non rischiano di indebolire Giuseppe Conte, o il governo, ma l’intera Italia: quello che stiamo gestendo è un negoziato difficilissimo”.
Un negoziato che, ha ribadito il premier, non si è concluso ieri sera, ma che dovrà proseguire fino al Consiglio europeo del 23 aprile prossimo.