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Il presidente iracheno Barham Salih ha nominato alla carica di premier Mustafa al-Kazemi, già capo dell’intelligence irachena, dopo che giovedì scorso Adnan al-Zurfi ha rinunciato al suo mandato senza aver raggiunto un mese di governo. Lasciando il suo incarico al-Zurfi, che a sua volta era subentrato a Tawfiq Allawi e questi ad Adil Abd al-Mahdi il tutto in un brevissimo lasso di tempo, ha detto che “offro le mie scuse innanzitutto a chi ha posto in me la propria fiducia, aspettandosi che riuscissi nel mio incarico”.
Le tensioni politiche in Iraq fra sunniti, sciiti filo-iraniani e sciiti anti-iraniai continuano ad essere alla base dell’incapacità dei vari premier di dar vita ad un governo, frutto di una classe politica incapace di fare fronte ai problemi della gente, a cominciare dalla disoccupazione, al costo della vita e alla mancanza di sicurezza, ma anche all’alto tasso di corruzione, una delle prime piaghe del paese.
Il 53enne Mustafa al-Kazemi è stato alla guida dei servizi segreti, e tradizionalmente lo si dava vicino agli Usa salvo recenti simpatie nei confronti dell’Iran, ed a caldo ha dichiarato che “la sovranità nazionale è una linea rossa insuperabile e la dignità dell’Iraq non può essere toccata”.
Sarà al-Kazemi l’homo novus in grado di mettere insieme un governo stabile in Iraq?
