Liberia. Il nuovo ministro della Difesa si è dimesso a seguito delle proteste delle mogli dei soldati

di Alberto Galvi

Appena 10 giorni dopo essere stato nominato, il nuovo ministro della Difesa della Liberia si è dimesso dal suo incarico a seguito di una protesta da parte delle mogli dei soldati. Le dimissioni segnano la prima crisi politica che il nuovo presidente della Liberia Joseph Boakai deve affrontare dal suo insediamento alla fine di gennaio.
Le mogli dei soldati liberiani hanno istituito posti di blocco vicino alla capitale Monrovia e in altre parti del paese costringendo Boakai ad annullare le celebrazioni previste per la Giornata nazionale dell’esercito. Gli automobilisti rimasti bloccati nel traffico lungo la strada che porta all’aeroporto hanno deciso di abbandonare i loro veicoli e proseguire il viaggio a piedi. Le donne stavano esprimendo molteplici rimostranze che andavano dai bassi salari e pensioni, alla mancanza di sicurezza sociale, alla carenza di elettricità e alla corruzione all’interno delle forze armate.
Le mogli dei soldati hanno anche chiesto le dimissioni del ministro della Difesa accusandolo della riduzione degli stipendi dei soldati liberiani di ritorno dalle missioni di pace in Mali. Il primo posto di blocco è stato montato domenica alla periferia di Monrovia, vicino alla caserma Edward Binyah Kesselly, sulla strada che porta all’aeroporto internazionale.
Inoltre sono comparsi nuovi blocchi stradali costituiti da utensili da cucina e forniture di fortuna in altre parti del paese.
Il presidente Boakai ha chiesto all’esercito di garantire che i blocchi stradali vengano rimossi “immediatamente”, ma ha anche incontrato le mogli dei soldati e ha promesso di esaminare attentamente le loro preoccupazioni istituendo una commissione sulla vicenda.