Libia. Al-Serraj, ‘grazie Italia, ma fate presto: rischio invasione di 800mila profughi’

La controffensiva sta bloccando l’avanzata di Haftar.

di Nunzio Messere

Il presidente del Governo di accordo nazionale riconosciuto dalla comunità internazionale, Fayez al-Serraj, è intervenuto oggi per “ringraziare l’Italia perché ha tenuto aperta l’ambasciata e in attività l’ospedale da campo di Misurata, come pure per il supporto politico che il governo di Giuseppe Conte continua a dare”. Ha poi aggiunto che “L’aggressione (di Khalifa Haftar, ndr) rappresenta un cancro che si può diffondere in tutto il Mediterraneo, per cui è necessario che Roma e l’Unione Europea siano unite e decise nel fermare la guerra di Haftar, il quale ha tradito la Libia e la comunità internazionale”.
Ha tuttavia ammonito di “fare presto”, poiché l’escalation potrebbe spingere “800mila migranti e libici a invadere l’Italia e l’Europa”, e tra loro si potrebbero nascondere jihadisti.
Con la controffensiva ancora in atto le forze di Haftar sembrano essere in una situazione di stallo, un aereo è stato abbattuto ieri nell’area di Wadi Rabie, mentre oggi, come ha riferito l’Ansa, un’intera compagnia di 30 militari della tribù di Tarhouna facente delle forze di Haftar si è arresa ai miliziani della potente brigata 166 delle forze di Misurata, alleata dei governativi. Il fatto è avvenuto a Suani ban Adem, 25km a sud ovest di Tripoli, e oltre ai prigionieri sono stati presi anche pick-up, armi e mezzi blindati.
Ieri Haftar è volato al Cairo dal suo sostenitore Abdel Fatah al-Sisi, il quale gli ha rinnovato “l’appoggio dell’Egitto agli sforzi della lotta contro il terrorismo e le milizie estremiste per realizzare la sicurezza e la stabilità della Libia”, sottointeso il Governo di accordo nazionale.
Haftar dalla sua continua ad avere gli Emirati Arabi, che gli hanno fornito mezzi e armi in barba all’embargo imposto dalla comunità internazionale, ma anche la Francia, per quanto l’Eliseo continui diplomaticamente a negare. Ieri – ha riferito a Notizie Geopolitiche il nostro corrispondente da Tunisi Ghazy Eddaly – una decina di francesi su mezzi con targa diplomatica sono stati fermati al confine con la Tunisia di Ras Ajedir mentre tentavano di entrare nel paese con diverse armi. Avendo rifiutato di consegnarle, sono stati respinti.