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L’inviato dell’Onu per la crisi libica, lo spagnolo Bernardino Leon, ha fatto sapere in nel corso di un’intervista alla tv qatarina al-Jazeera che nelle prossime ore verrà annunciato un governo di unità nazionale, pur ammettendo che da Tripoli non è ancora arrivata la lista dei candidati ministri.
Dopo mesi di complicate trattative e di estenuanti incontri a Skirah, in Marocco, si sarebbe quindi riusciti a mettere d’accordo le parti, cioè il governo “di Tripoli”, islamista, guidato da Khalifa al-Gweil e riconosciuto da Qatar e Turchia, e quello “di Tobruk”, frutto delle elezioni di giugno dello scorso anno, con a capo Abdullah al-Thinni e riconosciuto dalla comunità internazionale. A contribuire al raggiungimento dell’accordo sono state alcune importanti tribù, come nel caso di quella di Misurata, la quale nel 2014 aveva combattuto per allontanare quella di Zintan da Tripoli, ma che recentemente si è schierata per la mediazione.
Già venerdì scorso, in occasione del vertice di alto livello sulla Libia tenuto alle Nazioni Unite, era stato presentata la bozza definitiva a cui si era arrivati lo scorso 21 settembre, per cui Leon ha respinto la richiesta di Tripoli, fatta poche ore fa, di apportare due nuovi cambiamenti.
