Libia. L’Italia parteciperà alla ristrutturazione delle navi della Marina

Oltre alle 12 imbarcazioni per la Guardia costiera

di Vanessa Tomassini –

L’Italia sembra determinata ad affrontare i flussi migratori bloccando le partenza dalle coste libiche, principale paese di transito e, per via delle politiche push-back europee, di destinazione forzata. A tal proposito il governo italiano ha pensato di fornire ai libici 12 mezzi navali. Il 2 luglio il Consiglio dei ministri ha infatti varato un decreto, che dovrà essere approvato dal parlamento entro 60 giorni, nel quale è delineato il contenuto dell’operazione.
Seguendo la strategia già avviata dal precedente governo, a Tripoli verranno fornite 10 motovedette della Guardia costiera “Classe 500”, barche di dieci metri in vetroresina, con un’autonomia di 200 miglia e una velocità massima di 35 nodi, oltre a due unità navali “Classe Corrubia” della Guardia di Finanza, lunghe 27 metri. Ma il supporto italiano alle milizie rappresentanti la Guardia costiera libica non finisce qua, infatti l’Italia continuerà ad occuparsi della manutenzione della flotta, o quel che ne rimane, della Marina e della Guardia costiera della Libia.
L’impegno sarebbe stato confermato durante una visita al porto di Tripoli, mercoledì, da parte di una delegazione composta da esperti in manutenzione di navi da guerra ed una squadra specializzata in sicurezza dei porti marittimi, organizzata dall’ambasciata d’Italia a Tripoli. Durante la visita, la delegazione di manutenzione ha ispezionato il relitto del vascello 106 all’interno del porto ed ha confermato la sua disponibilità ad istituire un laboratorio centrale all’interno del porto marittimo di Tripoli per occuparsi della manutenzione delle imbarcazioni.