LIBIA. Rimpatriati altri italiani. I Carabinieri rafforzano la protezione dell’ambasciata

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libia milizieMente in Libia procedono accesi gli scontri a Tripoli fra le milizie della tribù di Zintan, alleate di quelle autonome del generale Khalifa Haftar a Bengasi, e i gruppi islamisti di Ansar al-Sharia e delle Brigate 17 febbraio, proseguono le operazioni di trasferimento dalla Libia degli italiani che ne abbiano fatto richiesta con l’ausilio dei velivoli dell’Aeronautica militare.
Ne dà notizia la Farnesina, da dove si apprende che altri 47 italiani sono rientrati all’aeroporto di Pisa, e tra loro anche cittadini di altre nazionalità.
Dopo la partenza di molti connazionali con mezzi commerciali all’inizio di luglio e a seguito della sospensione dei voli di linea da Tripoli, la Farnesina ha allontanato per precauzione più di 150 italiani che erano in Libia per ragioni di lavoro e che avevano chiesto di lasciare il paese. La partenza è stata garantita a tutti coloro che avevano chiesto assistenza. Restano in territorio libico i connazionali che hanno espressamente chiesto di restare e che potranno comunque avvalersi del supporto della nostra ambasciata.
Nel contempo è stato rafforzato il contingente dei carabinieri del “Tuscania” a protezione dell’Ambasciata d’Italia, che continua a operare con il massimo impegno a tutela della comunità e degli interessi italiani in Libia.
Diversi altri paesi, tra i quali gli Stati Uniti, hanno provveduto alla momentanea chiusura della propria rappresentanza diplomatica.
Nella giornata di oggi un black-out energetico ha interessanto l’intero paese.