LIBIA. Scaroni torna a parlare di forniture, ‘non a rischio per l’inverno’

Notizie Geopolitiche –

libia impianto mellitahL’amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, è tornato a parlare delle forniture energetiche provenienti dalla Libia, paese dove l’instabilità, gli scontri fra le tribù e i continui scioperi stanno rendendo difficoltose l’estrazione e l’esportazione verso l’Italia di gas e di idrocarburi.
Per diverse settimane infatti l’impianto di Mellitah, gestito in join venture fra Eni e la libica Noc, è stato occupato dalle milizie della tribù berbera amazigh, per cui la produzione è stata bloccata fino a riprendere in modo graduale e comunque ben al di sotto delle normali potenzialità.
Scaroni ha affermato ai microfoni di Radio 24 che non ci sono rischi per le forniture di gas quest’inverno, ma che la produzione nel paese nordafricano è un terzo di quella del passato. Ha comunque voluto precisare che “Gheddafi è molto meglio che sia andato a casa, era un pazzo ha distrutto tutte le istituzioni, io lavoro con il paese”.
Solo un mese fa, nel pieno dell’occupazione dell’impianto di Mellitah, Scaroni, che si era detto “preoccupato” per la situazione ed aveva ammonito che di idrocarburi ce ne sono molti “da tante parti del mondo” e tutta l’Italia sta godendo di un clima “particolarmente benevolo”, per cui non aveva escluso una possibile chiusura dello stabilimento.
Solo ieri a Vienna l’amministratore delegato di Eni ha incontrato il ministro iraniano del Petrolio, Bijan Namdar Zanganeh, con il quale ha parlato di investimenti in Iran: sospese le sanzioni per via dell’accordo sul nucleare, la Repubblica islamica conta di arrivare quanto prima alla sua produzione potenziale di 4 milioni di barili al giorno.