Lukashenko e Nazarbayev da Poroshenko. Kiev vota di togliersi dai “Paesi non allineati”

di Enrico Oliari

Poroshenko con Nazarbayev Il presidente ucraino Petro Poroshenko ha incontrato a Kiev in due momenti diversi il presidente del Kazakistan, Nursultan Nazarbayev, e quello della Bielorussia, Aleksandr Lukashenko: sia la Bielorussia che il Kazakistan fanno parte dell’Unione Doganale Euroasiatica ideata da Vladimir Putin, della quale doveva far parte anche la stessa Ucraina, posizione cambiata con la rivolta di Maidan.
Il presidente russo aveva spiegato in occasione del vertice italo-russo di Trieste del 26 novembre 2013 che un paese che aveva firmato l’adesione all’Unione Doganale, in questo caso l’Ucraina, ritirandosi avrebbe conservato la possibilità di continuare a commerciare con gli altri paesi del gruppo con tariffe agevolate anche del 95%, cosa che, entrando nell’Unione Europea, avrebbe rappresentato una falla nel sistema.
Sia Lukashenko che Nazarbayev hanno assicurato all’Ucraina aiuti e riconoscimento; il presidente kazako, al termine dell’incontro, ha affermato che “Mi appello a Russia e Ucraina perché trovino un compromesso per porre fine al conflitto che garantisca il mantenimento dell’integrità territoriale dell’Ucraina”, senza però esporsi sulla questione della Crimea. Ha comunque garantito che “Ripristineremo le nostre relazioni amichevoli e di partenariato politiche ed economiche”.
Lukashenko ha dichiarato che “Voglio che le cose in Ucraina vadano bene. Se c’è bisogno di qualcosa dalla Bielorussia, dovete chiederlo e faremo di tutto per rispondere positivamente nel giro di un giorno”.
Da Kiev Nursultan Nazarbayev si è recato a Mosca per incontrare Vladimir Putin, e tutto fa pensare che dietro agli incontri che si sono tenuti in Ucraina possa esserci il disegno dello stesso presidente russo.
Da segnalare c’è anche il voto parlamentare di Kiev che con un’ampia maggioranza (303 voti) ha scelto di togliere l’Ucraina dalla lista dei “Paesi non allineati”, aprendo di fatto ad una possibile adesione alla Nato.
La legge dovrà ora essere promulgata dal presidente Petro Poroshenko.