Madagascar. 35 gli arrestati per l’uccisione di tre accusati di traffico d’organi. Uno italiano

di Guido Keller

nosy beSono ben 35 le persone arrestate in Madagascar, sull’isola settentrionale di Nosy Be, accusate di essere coinvolte nel linciaggio lo scorso 3 ottobre di tre uomini, fra i quali il 50enne palermitano Roberto Gianfalla: la folla inferocita aveva catturato i tre, due europei (un italiano ed un francese) ed un malgascio, ritenuti responsabili dell’uccisione di un bambino di 8 anni allo scopo di immettere i suoi organi sul mercato clandestino.
In una registrazione audio fatta pervenire ad una giornalista dell’Afp da un testimone, si sente la vittima francese, Sebastien Judalet, che viene accusata di pedofilia, nonostante questi continuasse ad urlare la sua innocenza.
Un quarto uomo, anch’egli francese, è stato rimpatriato dall’ambasciata d’Oltralpe appena in tempo.
Altri testimoni hanno affermato che i due europei sotto tortura avrebbero confessato l’omicidio del bambino a scopo di carpirne gli organi per rivenderli sul mercato del traffico internazionale ed alcuni media locali hanno riferito che un gruppo di residenti è riuscito ad entrare nell’abitazione delle due vittime, dove vi ha rinvenuto organi umani in un frigorifero.
I corpi dei tre sono stati poi bruciati in un falò sulla spiaggia di Ambatoloaka, ma ad inchiodare i diversi abitanti alle loro responsabilità sono state le foto scattate con i cellulari.
Il consolato francese in Madagascar ha esortato i connazionali ad evitare di recarsi nell’isola di Nosy Be, “fino a quando non sarà riportata la sicurezza, soprattutto sulle spiagge”.